"Accade da tanto, troppo tempo, eppure ogni volta mi stupisce: l'autotrasporto merci non interessa a nessuno": così esordisce Claudio Villa, presidente del Gruppo Federtrasporti in una nota diffusa il 6 ottobre 2017, parlando dell'esclusione dell'autotrasporto dall'accordo raggiunto dai ministri del Lavoro europei sulla riforma del distacco internazionale. "Stiamo parlando di un istituto, come il distacco dei lavoratori all'interno dell'Europa che all'atto pratico serve ad abbattere il costo del lavoro. Ma va a vantaggio soltanto delle aziende di alcune aree e danneggia fortemente quelle di altre".
Villa critica il silenzio che in Italia ha accompagnato la notizia dell'esclusione dell'autotrasporto dalla riforma del distacco, al contrario i altri Paesi, come la Francia, dove questo è un tema all'ordine del giorno e non solo tra gli addetti ai lavori: "La Francia, anche tramite iniziative personali del presidente Macron si è molto spesa sull'argomento, mentre in Italia il tema non riesce a trovare posto né nell'agenda politica, né sulle pagine dei giornali".
Villa ricorda anche che in Italia sono praticate forme illegali i distacco, anche a causa della corsa al ribasso delle tariffe dell'autotrasporto: "Soltanto tra il 2015 e il 2016, stando ai dati dell'Ispettorato del Lavoro, le forme irregolari di distacco nel solo autotrasporto sono cresciute del 116%. Così alla fine sommando regolarità a irregolarità si determina una conseguenza evidente: il costo del trasporto scende in maniera decisa e preoccupante. E di questo, forse, in molti saranno contenti. Ma non sarà proprio questo contenimento delle tariffe da pagare per movimentare le merci a indurre tanti a restare in silenzio sull'argomento?".
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