La protesta dei camionisti francesi iniziata il 20 gennaio 2015 prosegue a oltranza, anche se finora sta creando disagi localizzati in alcuni punti caldi, come piattaforme della logistica (specialmente quelle delle principali imprese francesi) o importanti nodi stradali, deve sono attuati blocchi filtranti (vengono fermati solo i camion) e azioni lumaca. D'altra parte, gli stessi sindacati avevano annunciato che intendono limitare i disagi ai comuni cittadini per colpire solo le imprese di trasporto. Ieri sarebbero stati bloccati una ventina di siti.
Il 28 gennaio, la protesta potrebbe allargarsi perché entrerà in lizza anche il sindacato CFDT, che è ben radicato tra gli autisti e finora si sta muovendo in modo autonomo. Questa sigla, infatti, non ha partecipato alle azioni degli altri sindacati e aveva attuato uno sciopero a dicembre. Una nota della CFDT annuncia che saranno mobilitati almeno ottocento aderenti, che attueranno altri blocchi.
Il 22 gennaio, le trattative tra i sindacati e le imprese si sono bruscamente interrotte. I primi chiedono un aumento degli stupendi del cinque percento, le seconde non intendono superare il due percento. Per uscire dallo stallo, il coordinamento dei quattro sindacati che hanno proclamato lo sciopero (CGT, CFTC, CGC e FO) chiedono un mediatore istituzionale. Oggi tre associazioni imprenditoriali (FNTR, TLF e Unostra) accolgono tale richiesta, precisando però che il lavoro del mediatore deve iniziare dopo una "rinuncia alle pressioni rivendicative", definite "inaccettabili".
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