In una nota congiunta diffusa lunedì 9 marzo 2015, il sindacato Deutschen Gewerkschaftsbundes e l'associazione delle imprese Bundesverbandes Güterkraftverkehr Logistik ribadiscono il loro appoggio alle azioni del Governo tedesco per controllare e far applicare il salario minimo obbligatorio in Germania anche agli autisti dei camion stranieri che caricano, scaricano o transitano nel Paese. Questo, affermano le due sigle, è un sistema importante per avvicinare le condizioni dei lavoratori tedeschi con quelle di alcuni Paesi stranieri. Si riferiscono, in particolare, a quelle situazioni di sfruttamento in cui gli autisti lavorano per settimane e mesi ininterrottamente, prima di tornare alle loro case.
La concorrenza irregolare straniera è un problema molto sentito in Germania. Secondo DGB e BGL, il quaranta percento delle merci che varcano su strada le frontiere tedesche è trasportato su camion con targa estera. La legittimità dell'imposizione del salario minimo di 8,5 euro l'ora anche agli stranieri che lavorano in Germania è legittimata dalla normativa comunitaria sui lavoratori, aggiungono le due sigle. "Questi provvedimenti e un efficiente sistema di controllo sono essenziali per impedire distorsioni alla concorrenza e il social dumping", scrivono DGB e BGL, che approvano quindi la decisione di attivare altri 1600 controllori per l'applicazione del salario minimo.
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