Nella retribuzione di febbraio, i dipendenti delle imprese soggetti al contratto nazionale Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni non riceveranno l’indennità di vacanza contrattuale e ciò non avverrà almeno fino al primo giugno. Lo hanno concordato i rappresentanti dei lavoratori e quelli delle imprese durante le trattative per il rinnovo del Ccnl. Tale indennità è prevista dallo stesso contratto nel caso in cui sono trascorsi sette mesi tra la presentazione della piattaforma di rinnovo da parte dei sindacati e la firma del nuovo contratto. Il valore dell’indennità corrisponde al 40% nei primi sei mesi, e al 60% dopo tale scadenza, dell’inflazione. La sospensione deriva dal fatto che le parti non hanno definito in modo completo gli indicatori economici.
Durante l’ultima riunione dell’11 e 12 febbraio 2020 per il rinnovo del contratto, i sindacati hanno presentato alcune richieste che riguardano il personale viaggiante dell’autotrasporto per migliorare le condizioni del riposo a bordo del veicolo o in strutture ricettive. Il sindacato ha anche chiesto “la certezza nel negoziato del riconoscimento della cosiddetta discontinuità, l’applicazione integrale dell’articolo 42 a tutto il personale viaggiante, in caso di cambio di appalto o di fornitura, la definizione puntuale dell’attività lavorativa del personale di guida che escluda chiaramente interventi impropri, l’assistenza legale in caso di sospensione della patente, se revocata durante il servizio ed infine la riduzione delle casistiche e dell’ammontare a carico del lavoratore in caso di danni”, spiega il segretario nazionale della Filt Chil Michele De Rose.
Nell’incontro si è parlato anche di distacco transnazionale degli autisti, con lo scopo, almeno da parte sindacali, d’impedire quello deregolamentato e la somministrazione estera illecita. Da parte imprenditoriale si punta sulla flessibilità. Nelle riunioni precedenti le parti hanno anche introdotto le questioni relative ai conducenti che operano nelle consegne nell’ultimo miglio, con una particolare attenzione agli intensi ritmi di lavoro e all’impatto del commercio elettronico in quest’attività. Nella trattativa sono entrati anche i rider, che recentemente hanno ottenuto importanti sentenze a favore.