Le manovre sullo sciopero dei camionisti francesi sono iniziate già nella notte tra domenica e lunedì, con l'obiettivo di conquistare alcuni gangli vitali per la riuscita del fermo, ossia i cancelli delle raffinerie e dei depositi di carburante, svincoli stradali e tangenziali, piattaforme logistiche, porti e accessi delle grandi industrie. I sindacati CGT Transports e FO hanno schierato i loro militanti, ma anche il Governo francese ha mobilitato la Polizia, con il chiaro intento di contrastare i picchetti.
Il rifornimento di carburante è tradizionalmente il primo obiettivo dei fermi e degli scioperi dell'autotrasporto, per l'effetto a catena che ha sulla mobilità e quindi sull'approvvigionamento di fabbriche e negozi. Per questo motivo, il portavoce del Governo, Christophe Castaner, ha dichiarato subito che si sarebbe fatto di tutto per evitare i picchetti ai depositi di carburante e già questa notte camionisti e poliziotti si sono trovati faccia a faccia: i primi per bloccare le autocisterne e i secondi per liberarle.
Nella prima giornata di sciopero si registrano alcuni contusi in punti chiave, come la tangenziale di Caen, "liberata" la mattina stessa dalla Gendarmeria con la forza, come denuncia la CGT. I manifestanti si sono presi la rivincita bloccando il centro petrolifero di Mondeville. Altri scontri si registrano vicino a Rennes già alle cinque del mattino. In altri casi, come a Douchy, i manifestanti sono stati anticipati dalla Polizia a presidiare i depositi di carburante.
Per favorire l'approvvigionamento dei distributori, il Governo ha pubblicato sabato 23 settembre un decreto che autorizza gli autisti delle autocisterne a derogare alle regole sui tempi di guida e di riposo. Ma il sindacato non molla e ha annunciato il proseguimento dello sciopero anche per il 26 settembre, dichiarando che se non si potranno bloccare i depositi di carburante si troveranno altri obiettivi. Intanto, il Governo ha convocato i sindacati per giovedì 28 settembre, anche se le sigle sindacali lo hanno saputo tramite Internet.
I camionisti francesi sono abituati ai contrasti duri e prolungati con il Governo. Durante lo sciopero del 2002 l'allora ministro degli Interni Nicolas Sarkozy pubblicò una Legge con cui multava il blocco della circolazione con 30mila euro e la sospensione della patente mentre durante lo sciopero del 1992, entrato nel mito della categoria oltre che nella storia, il primo ministro Pierre Bérégovoy schierò perfino gli elicotteri dell'esercito per tenere sotto controllo i convogli di camion.
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