Alle sette della mattina del 10 febbraio 2022 un autista di 65 anni è morto per un malore giunto mentre stava scaricando il camion a un supermercato di Bagno di Gavorrano, in provincia di Grosseto. Una morte sul lavoro che si aggiunge alle altre quattro di questo tipo registrate nei primi giorni di febbraio, sia mentre il camion viaggiava, sia durante una sosta o, come in questo caso, nelle operazioni di scarico. Dopo questo episodio, la Filt Cgil di Grosseto ha rilanciato la richiesta d’inserire anche l’attività di autista di veicoli industriali tra i lavori considerati usuranti.
Nella nota, la sigla scrive che “fare il camionista a 65 anni può essere considerato normale solo in un mondo nel quale la logica del profitto e il bisogno di lavorare hanno più valore della salute e della stessa vita umana. Guidare un camion o un furgone a quell’età, sostenendo ritmi di lavoro elevati con il continuo assillo di rispettare gli orari di consegna e avere la responsabilità della conduzione di un mezzo pesante, non può né dev’essere considerato normale, o peggio, inevitabile“.
Il segretario della Filt Cgil di Grosseto, Pierpaolo Ceccherini. aggiunge che “come molti altri mestieri, quello del camionista è un lavoro usurante per il quale va semplificata e incentivata l’uscita anticipata dal lavoro. Oppure, in alternativa, il cambio di mansione. Quella degli autisti, infatti, è per sua natura intrinseca una categoria a rischio, come dimostra il fatto che le persone che fanno questo tipo di mestiere hanno un’incidenza più alta della media di problemi cardiaci e circolatori. Tanto è vero che molto spesso sono sottoposti a sorveglianza sanitaria”.