Unatras rileva che la direttiva ha causato "effetti secondari negativi", tra cui spiccano la riduzione delle paghe, la penuria di conducenti e il calo della redditività delle imprese, senza peraltro armonizzare le condizioni della concorrenza all'interno dell'Unione. Lo testimoniano il distacco transnazionale degli autisti e il cabotaggio stradale irregolare. Inoltre, i controlli sono insufficienti sia sulla strada, sia nelle sedi delle imprese.
Le questioni più importanti da affrontare, secondo Unatras, sono la cooperazione tra le Autorità nazionali che devono assicurare il pagamento delle sanzioni ai vettori stranieri, il chiarimento delle definizioni di "orario di lavoro" e di "tempo dedicato", l'esclusione dei lavoratori autonomi dall'applicazione della direttiva e lo scambio d'informazioni tra gli Stati membri dell'Unione.
Per affrontare tali questioni, Unatras presenta ai due ministeri quattro proposte:
- Creare uno status specifico per i "lavoratori mobili" all'interno dei confini comunitari, definizione che comprende anche gli autisti che operano nel trasporto internazionale. Questo nuovo regime deve comprendere un salario minimo uguale in tutta l'Unione e un'unica copertura di sicurezza sociale.
- Istituire un registro europeo obbligatorio e nominativo dei conducenti con "ruolo sociale armonizzato" per remunerazione e previdenza sociale. Tale registro dovrebbe agevolare i controlli sulla corretta concorrenza tra le aziende europee e sulla tutela dei lavoratori. L'adozione di tale registro – che dovrà essere integrato anche con il Ren e con la nuova banca dati sulla regolarità delle imprese attivata dall'Albo degli Autotrasportatori – dovrà essere uno dei requisiti per l'accesso nell'Unione di altri Paesi membri.
- Introdurre un'eccezione al regolamento CE 883/2004 che stabilisca l'applicazione del sistema di sicurezza sociale unico europeo, nel caso di distacco o somministrazione dei lavoratori che effettuano operazioni mobili di autotrasporto.
- Istituire un'Agenzia europea per il trasporto stradale, che permetterebbe all'Unione di tenere sotto controllo tutti gli aspetti dell'autotrasporto. L'agenzia potrebbe coordinare anche una stretta interpretazione e vigilanza nell'applicazione delle norme UE compiuta dagli Stati membri.
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