Tiene la tregua dei sindacati istituita dopo l'incontro di ieri con le associazioni dell'autotrasporto per trovare un'intesa sulla vertenza degli autisti. Il giorno più caldo di questa settimana è stato mercoledì, quando è sceso in piazza il più importante sindacati dei camionisti francesi, ossia la CFDT, che ha attuato blocchi sulle strade, nelle piattaforme logistiche e in qualche raffineria. La stessa CFDT è stata la prima ad istituire la tregua, per consentire il riavvio del Tavolo di trattativa. La prossima riunione è programmata per martedì 3 febbraio 2015, alla presenza di un mediatore scelto dal Governo.
Le parti sono divise soprattutto sulla percentuale di aumento salariale: i sindacati chiedono il 5%, le imprese non intendono salire sopra il 2%. Ma gli autisti francesi contestano anche il dumping sociale che ha provocato una significativa riduzione del lavoro. Secondo un rapporto del 2014 redatto dal senatore del Partito Comunista francese Eric Bocquet – intitolato Le droit en soute? Le dumping social dans les transports européens – dalla fine degli anni Novanta a oggi l'autotrasporto francese avrebbe perso ben 21mila posti di lavoro, a causa della liberalizzazione e del dumping sociale.
Questo fenomeno (come accade anche in Italia) è alimentato dalle stesse imprese di autotrasporto francesi, che aprono filiali nei Paesi dell'Est, dove la manodopera costa almeno la metà. Uno studio del 2013 svolto dal Comité National Routier mostra che nel 2011 mediamente il costo orario di un autista polacco era il 34% di quello di un collega francese. Il rapporto di Bocquet afferma anche che le principali aziende di trasporto hanno creato importanti filiali all'estero. Per esempio, Norbert Dentressangle avrebbe cancellato 535 posti di lavoro in Francia tra gennaio 2011 e giugno 2013, su un totale di 9128 dipendenti.
Proprio alcuni dirigenti di tre società del Gruppo Dentressangle dovranno comparire all'inizio di marzo davanti al Tribunale di Valence per rispondere ad accuse inerenti l'uso illegale di manodopera straniera. La questione riguarda ben 1500 autisti portoghesi, rumeni e polacchi impiegati dal gruppo dal 2005 al 2012 in trasporti internazionali in un modo che la pubblica accusa ritiene illegittimo. Dentressangle ha sempre respinto le accise di distacco internazionale illegittimo e di dumping sociale, affermando che le sue attività di trasporto internazionale rispettano la normativa europea. Per quanto riguarda l'uso di vettori stranieri, il gruppo sostiene che è l'unico modo per sopravvivere nell'autotrasporto internazionale.
In tutti i casi, il tema del dumping sociale condiziona pure in questa vertenza. Ricordiamo che la scorsa estate il Parlamento francese ha approvato una legge che rende illegittima la permanenza in cabina dell'autista per svolgere la pausa settimanale, con multe molto pesanti. E proprio la concorrenza sleale degli stranieri è il principale argomento con cui le imprese di autotrasporto francesi rifiutano le richieste salariali dei sindacati.
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