L'autotrasporto è entrato nelle prime pagine dei quotidiani e delle televisioni per un gravissimo incidente avvenuto sull'autostrada Piacenza-Brescia. A differenza dei numerosi tamponamenti di camion, che in molti causi causano la morte o il ferimento degli autisti ma che passano inosservati, questo sta occupando le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali perché ha coinvolto un'autovettura francese, uccidendo i suoi cinque occupanti, più un camionista. Sono ancora in corso le indagini della Magistratura per scoprire le cause dell'incidente, intanto riepiloghiamo che cosa è successo e come.
L'evento. Verso le 12.30 di martedì 2 gennaio 2018 si era formata una colonna di autoveicoli fermi sulla corsia nord dell'autostrada A21 Piacenza-Brescia, tra gli svincoli di Brescia Sud e Brescia Centro, a causa di un incidente senza gravi conseguenze. Due ore dopo, alle 14.20, un autoarticolato con vasca per inerti carico di sabbia ha investito l'ultima autovettura della fila sulla corsia di destra, schiacciandola contro un altro autoarticolato che le stava davanti e schiantandosi lui stesso contro il semirimorchio. Quest'ultimo era un'autocisterna carica di carburante (benzina o gasolio) che ha causa del violento impatto è esplosa e ha causato un incendio sotto il cavalcavia della Provinciale 24 tra Montirone e Poncarale.
Le vittime. L'autovettura schiacciata tra gli autoarticolati e poi bruciata era una Kia con targa francese che aveva a bordo cinque persone, tutte morte sul colpo. A 48 ore dall'incidente la Polizia Scientifica non ha ancora identificato gli occupanti della vettura, perché i loro corpi sono completamente carbonizzati. Si sa che sul sedile posteriore era agganciato un seggiolino occupato da una bambina di pochi mesi, accanto al quale c'era un giovane e un adulto, mentre al voltante c'era un uomo e al suo fianco una donna. Si presume che siano componenti di un'unica famiglia. L'incidente ha causato anche la morte dell'autista dell'autoarticolato investitore, un uomo di nazionalità italo-macedone residente a Cuneo, che al momento è l'unica vittima identificata. L'autoarticolato che guidava era intestato a un'azione da piemontese, di cui non è stato rivelato il nome.
Il sopravvissuto. L'autocisterna carica di benzina che ha preso fuoco appartiene all'azienda Firmin di Lavis, in provincia di Trento ed era guidata da Gianni Giuliani, che è sopravvissuto all'incidente senza alcun danno. Secondo una dichiarazione del titolare dell'azienda di autotrasporto, l'autista è riuscito a scendere dalla cabina appena ha visto le fiamme e ha fatto anche allontanare gli occupanti delle altre autovetture presenti sull'autostrada. Sempre secondo il titolare, l'autista è stato salvato grazie alla sua lunga esperienza e ai corsi di formazione svolti per prevenire e reagire agli incidenti.
Le cause. Sull'incidente sta indagando la pubblico ministero Roberta Panico per omicidio colposo plurimo, aiutata dalla Polizia Stradale. Il 3 gennaio 2018, la comandante della Polstrada di Brescia, Barbara Barra, ha dichiarato che la causa più probabile dell'incidente è la distrazione dell'autista dell'autoarticolato carico di sabbia. Secondo la dirigente, la coda era segnalata anche con pannelli informativi che consigliavano di uscire a Manerbio. Sono anche in corso analisi sui resti del camionista per verificare la presenza di alcool o sostanze stupefacenti.
L'infrastruttura. Dopo l'incidente, la carreggiata nord dell'autostrada A21 è rimasta completamente chiusa al traffico per 27 ore, con uscita obbligatoria a Manerbio, e alle 16.00 del 3 gennaio è stata aperta al traffico diretto verso Brescia la terza corsia della carreggiata sud, mentre le altre due sono rimaste per il traffico diretto verso Piacenza. La società che gestisce l'autostrada prevede di riaprire la carreggiata verso nord nel tardo pomeriggio di venerdì 5 gennaio. É invece ancora completamente chiuso il cavalcavia della Provinciale 24 per verifiche sulla sua stabilità, perché è stato investito in pieno dalle fiamme.
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