Il 20 gennaio 2015 un autista di nazionalità rumena stava guidando un autocarro sulla rampa di collegamento tra la Tangenziale Ovest di Milano e l’autostrada A1, quando il veicolo si ribaltò in un tratto curvo in discesa. Quando la cabina urtò contro il guard-rail l’autista venne sbalzato fuori per quindici metri e morì sull’ambulanza che lo stava portando in ospedale. L’indagine della Polizia Stradale e della Procura rilevò che il camion viaggiava a una velocità di 70 km/h, con un limite massimo di 40 km/h, però il ribaltamento sarebbe stato causato dallo spostamento del container caricato sull’automezzo, a causa del serraggio scorretto dei twin locks.
All’inizio di marzo 2022 il Tribunale di Lodi ha stabilito il rinvio a processo del responsabile della cooperativa di trasporto, che nel frattempo è fallita, titolare del veicolo industriale, con l’accusa di cooperazione in omicidio colposo in conseguenza di violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro. Il motivo è che la cooperativa non avrebbe formato in modo adeguato l’autista su come fissare il carico. Il processo si svolgerà a giugno, con la vedova dell’autista come parte civile.