L'indagine, denominata Safe Roads (Strade Sicure), è durata tre anni e si è conclusa con nove ordinanze di arresto emesse dalla Procura di Palmi per nove pregiudicati, di cui quattro già detenuti e uno agli arresti domiciliari. Le accuse sono pesanti: associazione a delinquere, rapina aggravata, ricettazione, sequestro di persona, detenzione di armi e munizionamento da guerra e di armi clandestine e procurata inosservanza di pena. Secondo gli inquirenti, la banda avrebbe commesso decine di rapine a mano armata tra Gioia Tauro e Vibo Valentia, tra il 2008 e il 2012. Ma gli stessi indagati sono accusati in un'altra indagine per rapine avvenute fino al 2005. Insomma, la banda avrebbe un curriculum di tutto rispetto.
Le rapine erano indirizzate soprattutto contro camion e furgoni, e da qua il nome dell'operazione, anche se la banda non disdegnava farmacie, uffici postali, cacciatori (per le armi), distributori di carburante e perfino automobilisti. La banda era ben organizzata, con basi logistiche per depositare la refurtiva e contatti per ricettarla. Al vertice dell'organizzazione ci sarebbero Diego Mammoliti e Rocco Furuli, già noti per i loro collegamenti con la famiglia della 'ndrangheta dei Bellocco di Rosarno.
La Polizia rileva che i rapinatori non avevano remore ad agire, "anche in modo spietato", contro le vittime designate. I camionisti erano spesso tenuti sotto sequestro per ore. È quello che è accaduto nel febbraio 2009 a un autista fermo in una piazzola di sosta vicino a Rosarno Sud con un furgone carico di cibo per animali. Alle 7:30 il conducente viene svegliato bruscamente da tre persone col passamontagna, che lo minacciano con una pistola e un'ascia, lo incappucciano e lo rinchiudono in una baracca nella campagna, mentre i banditi svuotano il veicolo.
Un altro caso che riguarda un camionista è avvenuto il 6 aprile del 2009, quando la banda assale un camion di mobili che stava percorrendo la strada Ionio-Tirreno. Prima i banditi bloccano il veicolo con un'auto, poi lo assalgono armati e lo fanno scendere dalla cabina, fuggendo con il suo autocarro.
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