Si può definire una vera e propria retata, l’attività di controllo su strada svolta della Polizia Stradale di Frosinone, che nel giro di alcune ore ha trovato ben otto manomissioni del cronotachigrafo in altrettanti veicoli industriali, erogando multe fino a 1700 euro. Le manomissioni scoperte dagli agenti mostrano la creatività con cui sono nascosti i sistemi elettronici che controllano i cronotachigrafi.
In un caso, per esempio, il controllo era collegato all'interruttore di una luce interna dell’abitacolo. In altri casi, le azioni erano più tradizionali, come viaggiare senza scheda tachigrafica inserita o con quella di un altro autista. Le sanzioni sono state piuttosto pesanti: multa di 1700 euro, decurtazione di punti, ritiro della patente e denuncia penale per rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro.
Anche in provincia di Trento la Polizia (Locale, in questo caso) ha scoperto una manomissione al cronotachigrafo, ma in circostanze e con esiti diversi. La sera del 19 maggio gli agenti stavano controllando un autoarticolato fermato sulla Provinciale 235 e portato poi all’Interporto. Quando un agente è salito in cabina per controllare il cronotachigrafo, ha notato un piccolo telecomando vicino al volante e ha sospettato che potesse comandare l’apparecchio. Quando lo ha preso in mano, l’autista gli ha afferrato la mano stringendola con forza, poi ha preso il telecomando caduto e ha cercato di distruggerlo.
Gli agenti sono riusciti a recuperare il telecomando e hanno portato il camion a un centro tecnico, dove è stato scoperto il sistema elettronico che poteva controllare il cronotachigrafo, oltre che uno per manomettere il limitatore di velocità. Al termine del controllo, l’autista ha subito due multe, una da 1737 euro per il cronotachigrafo e una da 1938 euro per il limitatore di velocità, più il ritiro della patente e la denuncia per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.