La notte del 4 maggio 1999 il giovane autista Carmelo Martino Rizzo (aveva 28 anni) venne assassinato nell’area di sosta di Lauria dell’autostrada Salerno/Reggio Calabria, dove si era fermato per riposare e la mattina successiva fu trovato il suo corpo nella cabina del camion. Un omicidio allora oscuro, ma sul quale gli inquirenti hanno lavorato fino a quando nel dicembre del 2019 la Procura di Potenza ha arrestato tre persone con l’accusa di averne organizzato ed eseguito l’omicidio e ora è giunta la condanna di primo grado per l’esecutore e i due mandanti, per un totale di 90 anni di carcere.
Secondo i giudici, l’assassinio di Rizzo è stato deciso in un ambito mafioso, in particolare dalla cosca di Barcellona Pozzo di Gotto, città dove risiedeva l’autista ucciso. L’inchiesta è stata sbloccata dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, secondo cui il giovane camionista sarebbe stato assassinato come punizione per avere partecipato al furto di un escavatore da un’azienda protetta da Cosa Nostra.