Secondo quanto riferisce una nota del sindacato olandese FNV, oggi a Bruxelles si sono incontrati i rappresentati di alcune sigle europee. La stessa FNV, la belga BTB, la polacca Solidarnosc e la rumena SLT. La data di oggi non è casuale, perché il Parlamento Europeo sta discutendo della nuova legge tedesca sul salario minimo, che ha un forte impatto anche nell'autotrasporto, perché interessa pure i camion stranieri che caricano, scaricano e svolgono cabotaggio in territorio tedesco.
I sindacati sostengono questa norma, perché ritengono che sia un freno al dumping sociale degli autisti. Ma ciò non basta: le sigle chiedono la creazione di norme omogenee in tutto il territorio comunitario, il rafforzamento del contrasto all'illegalità e la corresponsabilità dei committenti nella violazione delle regole.
Durante la riunione, una sindacalista rumena ha portato l'esempio di un attivista del SLT, che è stato trovato morto due settimane fa davanti al suo camion. Questo autista lavorava per un'impresa di autotrasporto slovacca viaggiando nei Paesi Bassi, in Belgio e in Francia, senza rientrare a casa dal giugno 2014. Praticamente, ha vissuto nove mesi in cabina.
Nel pomeriggio, i rappresentanti dei sindacati hanno distribuito volantini davanti alla sede del Parlamento Europeo e poi hanno assistito al dibattito in Aula. L'incontro proseguirà anche il 26 marzo.
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