A quasi settant'anni dalla morte, Stalin riesce ancora a fare incarcerare qualcuno. In questo caso è un camionista ucraino nostalgico del dittatore sovietico che il 5 gennaio 2020 ha colpito a sprangate un collega connazionale di 47 anni, causandogli un’invalidità permanente che lo ha portato sulla sedia a rotelle. L'aggressione è avvenuta nell’area di servizio di Sordio, in provincia di Lodi, quando i due autisti hanno trascorso la serata insieme con altri tre colleghi. Probabilmente per colpa dell'alcol, tra i due ucraini è scoppiato un violento diverbio proprio a causa di Stalin, su cui avevano opinioni opposte.
I testimoni riferiscono che l’aggressore è salito in cabina, ha preso una sbarra di ferro e ha colpito il collega più volte alla testa. La vittima è stata ricoverata in come per mesi e ora ha lesioni permanenti che lo costringono sulla sedia a rotelle. Quando sono arrivati sul posto, i Carabinieri hanno subito arrestato l'aggressore grazie alle testimonianze degli altri autisti e all’esame del sangue è emerso un tasso alcolemico di oltre due grammi per litro. Il 7 luglio 2020 è terminato il processo con rito abbreviato, dove il pubblico ministero ha chiesto tredici anni di carcere per tentato omicidio. Il giudice ne ha comminati dieci.