Il Francia si discute sulla concreta incidenza dei primi cinque giorni di sciopero degli addetti all'autotrasporto indetto dai due principali sindacati del settore, la CGT e FO, contro la riforma del lavoro, che nel frattempo è stata firmata dal presidente Macron. Il Governo ha attuato fin dalla notte tra domenica e lunedì una strategia di contrasto senza compromessi, facendo presidiare dal un ingente schieramento di Polizia le raffinerie, i depositi di carburante e i principali nodi logistici e stradali. In alcuni casi questa strategia è servita a consentire il passaggio dei veicoli pesanti, in altri i manifestanti hanno fermato o rallentato la circolazione con blocchi filtranti e camion lumaca.
Comunque, i risultati sono molto lontani da quelli degli scioperi del 1992 e del 2002, che riuscirono a paralizzare la Francia in pochi giorni. Non è chiaro se l'attenuazione delle conseguenze dello sciopero sia dovuta a una decisione dei sindacati di non premere molto sull'acceleratore, alle misure di Polizia oppure a un reale indebolimento della categoria degli autisti, a causa dei profondi mutamenti avvenuti negli ultimi anni nell'autotrasporto.
Giovedì 28 settembre 2017 la ministra dei Trasporti francese, Elisabeth Borne, ha ricevuto i rappresentati dei sindacati e delle associazioni delle imprese di autotrasporto per trovare una soluzione. Alla vigilia dell'incontro, i sindacati avevano minacciato un'intensificazione dello sciopero. Le cinque sigle sindacali presenti (CFDT, CGT, FO, CFTC, CFE-CGC) hanno ribadito l'opposizione alla riforma del lavoro che danneggerebbe anche gli autisti, mentre le associazioni delle imprese sostengono che ciò non sia vero.
La riunione è durata cinque ore ma non ha prodotto risultati concreti, così le parti hanno deciso di rivedersi il 4 ottobre. Nel frattempo, i sindacati hanno deciso diverse azioni. La CGT vuole consultare la base per decidere se riprendere lo sciopero, mentre FO ha lanciato un appello a continuarlo. CFDT e CFTC, che non aderiscono all'attuale protesta, minacciano un loro sciopero dal 10 ottobre.
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