Dal 1° ottobre 2015 il database sulla regolarità delle imprese di autotrasporto dovrebbe essere disponibile per i committenti, dopo due mesi in cui il sito (ospitato nel portale dell'automobilista) è aperto sole alle imprese di autotrasporto iscritte, per segnare eventuali incongruenze. Ma il condizionale è d'obbligo, perché sull'apertura è in corso un dibattito all'interno delle stesse associazioni degli autotrasportatori. Alcune chiedono un rinvio, almeno fino a gennaio 2016, altre vogliono rispettare i tempi previsti.
La prima a chiedere in modo esplicito un rinvio è la Fita Cna. Chi vuole prorogare l'apertura al pubblico del database sostiene che finora solo un autotrasportatore su dieci ha consultato la propria posizione e che quelle risultate irregolari sono numerose. E in molti casi, si aggiunge, non è a causa di un'effettiva posizione irregolare, ma di errori che riguardano le informazioni pervenute all'Albo, spesso da enti esterni. Tra gli esempi riportati si sono mancati aggiornamenti delle Camere di Commercio, Durc imprecisi, mancato aggiornamento del numero dei veicoli disponibili in azienda, assegnazioni del Ren incomplete. I sostenitori del rinvio chiedono quindi più tempo per verificare e correggere queste situazioni.
Tra chi vuole l'immediata operatività del sistema c'è la Fiap e il vice-presidente dell'Albo, Silvio Faggi, che interpellato da TrasportoEuropa dichiara che il database è già pronto per l'uscita pubblica. "La verifica da parte delle imprese è una facoltà e non un obbligo e due mesi di tempo sono sufficienti, anche perché il controllo non richiede più di 15 minuti", egli sostiene. Faggi aggiunge anche che gli autotrasportatori hanno tempo anche dopo il 1° ottobre per segnalare eventuali errori. "Il rinvio potrebbe diventare l'anticamera di una sospensione del servizio, che è fondamentale per garantire la regolarità delle imprese".
La decisione avverrà il 29 settembre 2015, durante la riunione del Comitato Centrale dell'Albo. La palla è nelle mani della presidente Teresa de Matteo, che deve firmare la delibera che renderà pubblico il database. Intanto, le imprese che non lo hanno fatto possono controllare la loro posizione sul Portale dell'Automobilista e comunicare eventuali errori all'apposito call center.
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