Sembrava tutto pronto per erogare i 500 milioni di euro stanziati dal Governo per permettere alle imprese di autotrasporto di affrontare l’impennata del prezzo del gasolio: il provvedimento è stato già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e basta solamente che l’Agenzia delle Entrate comunichi il codice da inserire nel Modello F24 per ottenere il credito d’imposta. Ma l’Agenzia tace e gli autotrasportatori hanno cominciato a chiedersi che fine abbia fatto la norma, mentre il prezzo dei carburanti tornano a toccare i due euro al litro. Il 7 giugno 2022 una risposta è arrivata dall’audizione del ministro del Mims (ex Trasporti) Enrico Giovannini alle Commissioni Bilancio e Finanze.
Il ministro ha parlato proprio del provvedimento che ha istituito il contributo, ossia il Decreto Legge 50 conosciuto anche come Decreto Energia. Egli ha spiegato che si sta svolgendo una interlocuzione con la Commissione Europea per condividere la misura ed evitare di suscitare opposizioni da Bruxelles. È possibile che una delle questioni da definire sia la possibilità di esonerare questo contributo dalla disciplina del De Minimis, che pone un tetto di 100mila euro in un triennio per i contributi destinati agli autotrasportatori.
Prima dell’audizione del ministro Giovannini, il 6 giugno, l’associazione degli autotrasportatori Trasportounito ha diffuso un duro comunicato che denuncia la mancata applicazione dell’intesa del 17 marzo. Il segretario generale, Maurizio Longo, ha dichiarato: “Totalmente inaffidabile si sta rivelando il Governo, incapace di rispettare i contenuti più importanti del protocollo del 17 marzo scorso (regole per l’autotrasporto, carenza conducenti, disposizioni comunitarie degradanti). Fra questi impegni era garantita la possibilità, per le imprese di autotrasporto, di usufruire di un fondo pari a 500 milioni di euro, finalizzati ad attenuare il caro carburante; impegni di spesa stranamente ritardati di tre mesi e attualmente sospesi a causa della mancata definizione da parte dell’Agenzia delle Entrate del necessario codice di competenza”.