Quasi un camionista morto sul lavoro ogni due giorni: questa è la media che emerge dalle rilevazioni dell’Osservatorio nazionale morti sul lavoro dal primo gennaio al 31 luglio 2024. In questo periodo, i decessi sono stati infatti 85 al volante di un veicolo industriale o commerciale. L’Osservatorio sottolinea che gli autotrasportatori sono tra le categorie rilevate che hanno subito più morti per fatica o stress da superlavoro, due elementi che si sommano alla pericolosità della guida di veicoli pesanti.
Secondo le statistiche dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, nei primi sei mesi del 2024 sono avvenuti complessivamente in Italia 469 decessi sul lavoro, con un aumento di 19 unità rispetto al 2023 (+4,2%). Di queste, 364 sono avvenute durante l’attività lavorativa e 105 in itinere. Il settore delle costruzioni è il più pericoloso con 68 decessi, seguito dalle attività manifatturiere (47 decessi), trasporti e magazzinaggio (34 decessi) e commercio (26 decessi).
L’incidenza più alta di mortalità è tra i lavoratori ultrasessantacinquenni (65,8 morti per milione di occupati), mentre la fascia tra 55 e 64 anni ha un'incidenza di 23,8 morti per milione di occupati. Il settore del trasporto e della logistica ha registrato nei primi sei mesi 16.104 denunce d’infortunio, su un totale di 299.303.
Il nuovo Decreto sulla sicurezza sul lavoro, il Decreto-Legge 19/2024, introduce diverse misure per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia. Tra le principali novità c’è la “patente a punti” per imprese e lavoratori autonomi che operano nelle costruzioni e nell’impiantistica. Per tutti i settori (compresi trasporti e logistica) è introdotta la lista di conformità, che si può consultare pubblicamente. Le aziende che, dopo un'ispezione, risultano conformi alle normative di lavoro, salute e sicurezza, possono essere inserite in questa lista e ricevere un attestato di conformità, evitando ulteriori ispezioni per dodici mesi, eccetto quelle relative alla sicurezza sul lavoro.