Il 16 gennaio 2024 i rappresentanti degli autotrasportatori polacchi e il ministro delle Infrastrutture polacco, Dariusz Klimczak, hanno firmato l'accordo per la sospensione della protesta al confine tra Polonia e Ucraina. I blocchi sono stati rimossi a partire dalle 12:00 del 17 gennaio, 72 giorni dopo l'inizio delle proteste e il traffico proseguirà regolare almeno fino al 1 marzo. Nel prossimo mese e mezzo le associazioni di categoria polacche terranno sotto controllo i vettori ucraini e, qualora le condizioni stabilite non venissero rispettate, potrebbero istituire nuovi blocchi alle frontiere di Dorohusk, Hrebenne e Korzowa.
Come sottolineato infatti dai promotori della manifestazione, è stata concessa una tregua ma, qualora l’Ucraina o il ministero delle Infrastrutture non dovessero adempiere alle disposizioni, il confine verrà nuovamente assediato. Le condizioni pattuite sono state rese pubbliche da Rafal Mekler, membro del partito Konfederacja e strenuo difensore dei trasportatori polacchi.
L'Ucraina ha accettato un progetto pilota di un mese per favorire gli autoarticolati UE vuoti che, ritornando in Polonia, saranno esclusi dal sistema elettronico di controllo dei transiti E-Queue e potranno superare i valichi senza attese. Oltre a questo, Kiev farà appello ai suoi vettori affinché non utilizzino il corridoio Dołhobyczów-Uhryniv, riservato ai mezzi comunitari, e controllerà il traffico in modo da garantire che gli autisti di entrambi i Paesi godano dello stesso trattamento.
Il ministro delle Infrastrutture polacco, inoltre, presenterà alla Commissione Europea una proposta di risarcimento per tutte quelle aziende che hanno perso opportunità di guadagno a causa delle concessioni dell'UE ai trasportatori ucraini e delle sanzioni occidentali. Le condizioni dell’accordo si basano su nove punti:
- l'attuazione di quanto concordato, in particolare sul versante ucraino, sarà controllata costantemente;
- esclusione completa dei mezzi polacchi vuoti dal sistema E-Queue nell'ambito del programma pilota della durata di un mese;
- divieto ai ucraini di utilizzare il valico di Dołhobyczów-Uhryniv;
- le condizioni del sistema E-Queue per la gestione dei transiti saranno le stesse per i vettori polacchi e ucraini;
- estendere il periodo di permanenza in Ucraina degli autocarri immatricolati nell'UE da 20 a 60 giorni;
- il ministro delle Infrastrutture continuerà il dialogo con la Commissione Europea per l'ottimizzazione degli accordi UE-Ucraina per il trasporto merci via strada;
- il ministro delle Infrastrutture avvierà i colloqui con l'UE per istituire risarcimenti per tutte le aziende che hanno subito perdite o mancati guadagni a causa delle sanzioni a Russia/Bielorussia e delle concessioni all'Ucraina;
- rafforzamento delle ispezioni in collaborazione con la polizia nazionale;
- i rappresentanti dei manifestanti saranno invitati alle prossime riunioni del gruppo incaricato di risolvere la controversia Polonia-Ucraina al fine di valutare l'effettivo rispetto degli accordi.
La notizia della sospensione della protesta è arrivata al termine di quello che sembra essere stato il fine settimana più difficile dall'inizio della controversia. La colonna di camion in attesa al valico di Przemysl, nel sud est del Paese, ha coinvolto 1260 mezzi e ha raggiunto la lunghezza record di 150 chilometri paralizzando i collegamenti fino al comune di Tarnòw, non lontano da Cracovia. Gli autisti, oltre alle interminabili ore di coda, sono stati costretti a sopportare condizioni meteo proibitive, con temperature che hanno raggiunto i -20°C.
La gravità della situazione e il rischio per l'incolumità dei conducenti potrebbe aver spinto le associazioni a formalizzare un accordo in tempi brevi. Nella serata di venerdì un mezzo ucraino, nel tentativo di eludere il blocco e trovare una nuova via per raggiungere la frontiera, ha raggiunto il centro cittadino di Tarnòw ed è stato fermato e multato dalle Autorità.
Marco Martinelli