Il 30 giugno 2021 i rappresentanti del Consiglio Europeo e quelli dell’Europarlamento hanno raggiunto un accordo politico sulla riforma dell'eurovignetta, ossia il pedaggio che interessa i veicoli industriali fissato per compensare i costi dell’inquinamento e della congestione del traffico. La riforma, che sarà inserita in una nuova Direttiva, ha lo scopo d’incentivare mezzi di trasporto merce a basso impatto ambientale. Le principali novità riguardano l’inserimento tra i parametri da considerare le emissioni di CO2 e l’eliminazione dei bolli sui veicoli industriali basati sulla durata a favore di un’imposizione sulla distanza e sulla categoria inquinante, lungo i corridoi Ten-T.
La nuova eurovignetta riguarderà tutti i Paesi dell’Unione Europea e nei primi quattro anni escluderà i veicoli industriali che rispettano le norme sulle emissioni più rigorose, mentre esente completamente quelli ibridi ed elettrici. La Direttiva ha anche lo scopo di evitare discriminazione tra Stati nell’applicazione dell’eurovignetta e distorsioni alla concorrenza nell’autotrasporto.
La proposta delle nuova Direttiva è stata presentata nel 2017 dalla Commissione Europea nell’ambito del Primo Pacchetto Mobilità ed è stata approvata il 12 settembre 2020 con i voti contrari d’Italia e Spagna e l’astensione di Irlanda, Olanda e Portogallo.