In concomitanza con l’entrata in vigore il 15 ottobre dell’obbligo di Green Pass per i lavoratori e i collaboratori delle imprese private, il Governo ha aggiornato le Faq, ossia i chiarimenti, sulla sua applicazione, che interessano anche le imprese di trasporto italiane (ricordiamo che gli autisti stranieri ne sono esonerati, purché non partecipino alle operazioni di carico e scarico del camion). Un primo chiarimento riguarda la richiesta del certificato ai lavoratori autonomi che collaborano con un’azienda e che devono entrare nel suo recinto aziendale. Una situazione che per esempio riguarda gli autotrasportatori che guidano il loro camion. Anche in questo caso l’azienda che li accoglie deve verificare la Green Pass (obbligo che sussiste anche per eventi di formazione o per volontariato).
Il Governo precisa che se necessario, le imprese possono verificare il possesso del Green Pass in anticipo rispetto al momento previsto per l’acceso di un lavoratore. Un altra situazione che interessa il trasporto è la scadenza del Green Pass durante l’orario di lavoro, una situazione che può accadere soprattutto nel caso di certificato ottenuto tramite un tampone. In questo caso “il Green Pass deve essere valido nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso quotidiano alla sede di servizio e può scadere durante l’orario di lavoro, senza la necessità di allontanamento del suo possessore”.
Sui lavoratori stranieri che devono entrare in un recinto aziendale, il Governo chiarisce che devono avere il Green Pass. Nel caso di autisti di veicoli industriali stranieri che non lo hanno e che non possono quindi partecipare alle operazioni di carico e scarico “è possibile utilizzare il personale dell’azienda italiana”. Però non è chiaro come faccia il conducente senza certificato a controllare la correttezza e il fissaggio del carico dalla cabina.