La delibera per i pagamenti delle quote all'Albo degli Autotrasportatori è già firmata, ma per entrare in vigore deve essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Però si conoscono già gli elementi principali, ossia che l'importo delle quote resta lo stesso del 2016 (ricordiamo che Anita ha chiesto una riduzione), così come sono inalterate le modalità di pagamento telematico. L'unica novità è l'esenzione del pagamento per sei mesi per le imprese che hanno sede nei Comuni colpiti dal terremoto (il cui elenco è nella delibera stessa). Si è discusso anche di un'esenzione totale, ma per ottenerla non basta un delibera del Comitato Centrale, ma ci vuole un decreto Legge, con tempi incompatibili rispetto ai termini di pagamento. Quindi, su questo specifico tema la palla passa al Governo.
Intanto, l'Albo prosegue la sua opera di "pulizia", che procede lungo due binari. Il primo riguarda la reale operatività delle imprese, che viene rilevata verificando che le imprese iscritte siano registrate dalle Camere di Commercio. Si può farlo incrociando le banche dati e il risultato è la scoperta di oltre diciannovemila aziende di autotrasporto in conto terzi che non risultano iscritte alle Camere di Commercio e che verranno epurate dall'Albo.
Il Comitato Centrale ha stilato anche l'elenco delle imprese iscritte che non risultano possedere neppure un veicolo adibito al trasporto delle merci. Una condizione che nella maggior parte dei casi mostra l'inattività nel trasporto stradale. La lista è stata inviata agli Uffici provinciali della Motorizzazione (che gestiscono concretamente l'Albo) per valutare le singole posizione procedere, quando ce ne sono le condizioni, all'espulsione.
Si stima che dopo la definitiva esclusione dall'Albo delle imprese che non sono iscritte alle Camere di Commercio, resteranno negli elenchi circa 103mila aziende di autotrasporto in conto terzi, 53mila imprese individuali e 50mila società. Sottraendo anche quelle senza veicoli, potrebbe emergere un numero di circa 84mila imprese ritenute attive, ossia con automezzi e registrate alla Camera di Commercio.
Queste aziende sono interessate a una seconda attività di controllo, che riguarda la loro regolarità retributiva e contributiva. In questo caso, il Comitato Centrale sta verificando una prima verifica, svolto confrontando per ogni azienda il numero di veicoli con quello degli autisti dipendenti. Se il rapporto è troppo sbilanciato (ossia molti più automezzi che autisti) emerge il sospetto di forme di lavoro irregolare, che potrebbero attivare indagini più approfondite.
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