L'associazione degli autotrasportatori ha analizzato le principali voci di costo dell'autotrasporto merci, comprendendo anche quelle che derivano dall'incertezza sui tempi di pagamento e dalla possibilità d'incassare quanto dovuto senza ricorrere all'assistenza fiscale. In una nota diffusa il 23 aprile 2018, Trasportounito rileva che ogni veicolo industriale ha un aumento di costi medio di 4092 euro l'anno, che moltiplicato per l'intero parco fa 1,2 miliardi di euro. I principali rincari riguardano il gasolio (+6%), i pedaggi autostradali (con una media del 2,74%), il personale dipendente e le voci amministrative. Ma secondo l'associazione il peso maggiore deriva dall'accesso al credito: "Con spese vive operative che devono essere coperte in tempo reale, gli autotrasportatori incassano invece quanto di competenza per i servizi di trasporto resi a 90 giorni dalla data fattura, il che significa 120 giorni dall'esecuzione del servizio".
Trasportounito aggiunge che i ricavi non compensano questi aumenti: "I ricavi sono infatti aumentati sensibilmente solo in quelle realtà produttive e commerciali in cui il rapporto contrattuale è costantemente collaborativo. Nella maggioranza dei casi accade l'esatto contrario, come testimonia l'incremento di circa il 60% delle spese legali (pari a una spesa di 70 milioni di euro all'anno), sostenute dalle imprese di autotrasporto, per ottenere i pagamenti dovuti". Il segretario generale, Maurizio Longo, spiega che "il tutto si traduce in una penalizzazione finanziaria ormai insostenibile, diretta conseguenza d'impianti normativi confusi e inconcludenti, di una organizzazione di sistema che non favorisce quelle forme di razionalizzazione che consentirebbero di contenere i chilometri di viaggio a vuoto e di una proliferazione ormai incontrollata del cabotaggio stradale". E Giuseppe Tagnocchetti conclude che "tende ad allargarsi la forbice fra il prezzo dei prodotti petroliferi (e quindi del gasolio) tenuto volutamente alto e le tariffe dell'autotrasporto congelate da 15 anni su livelli bassissimi".
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