A pochi giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo della certificazione verde Covid-19 (Green Pass) per tutte le imprese private, prevista per il 15 ottobre 2021, restano i dubbi su eventuali deroghe per i lavoratori del trasporto delle merci. Le chiedono alcune associazioni di categoria, soprattutto dell’autotrasporto, sottolineando che la carenza di personale potrà causare gravi inconvenienti nella distribuzione delle merci.
Ma tale richiesta viene anche dal comparto marittimo. A Trieste, il Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste afferma che il 40% dei 950 lavoratori portuali non ha la certificazione e annuncia uno sciopero con blocco del porto per il 15 ottobre se il certificato resterà obbligatorio, sostenendo che l’adesione potrebbe raggiungere l’ottanta percento.
Intanto pare che i committenti degli autotrasportatori si stiano preparando a eventuali mancate consegne della merce causate dall’obbligo del Green Pass. Un’impresa ha inviato alla redazione di TrasportoEuropa la comunicazione di un cliente (una catena della grande distribuzione organizzata) che annuncia l’obbligo dei certificati per i dipendenti e collaboratori che dovranno accedere negli spazi dell’impresa. Se non li avranno, sarà loro impedito l’ingresso e quindi lo scarico della merce.
Ma la parte più interessante è quella finale, dove si legge che “resta altresì inteso che la mancanza di Green Pass da parte di vostri dipendenti, collaboratori, anche di società terze da voi incaricate non potrà considerarsi, per nessun motivo e/o ragione, causa d’impossibilità da parte vostra a dare un seguito alle obbligazioni contrattuali assunte nel rapporto tra le parti, senza deroga alcuna”.
Fuori dai tecnicismi legali, ciò significa che gli autotrasportatori non potranno presentare come impossibilità a svolgere il trasporto la carenza di autisti causata dall’obbligo del certificato verde. Un atteggiamento che potrà provocare cause giudiziarie ma che non servirà certo a risolvere il problema e che potrebbe ritorcersi contro gli stessi committenti, che potrebbero subire riduzioni o interruzioni dei rifornimenti.
Nessuno sa quanti autisti di veicoli industriali non hanno il Green Pass, ma da un’indagine della nostra redazione emerge che una parte rilevante di conducenti dell’Est, soprattutto rumeni e moldavi, che lavorano per imprese italiane non si è vaccinata e quindi al 15 ottobre non avrà la certificazione. Una soluzione temporanea, in mancanza di un’eventuale deroga, potrebbe essere quella di punti per i tamponi, che potrebbero sorgere lungo le autostrade (come avviene in Polonia), nei terminal intermodali, nei porti e nei distretti logistici.