Il procuratore Nicola Gratteri – della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo - ha concluso una lunga e vasta indagine antimafia, denominata Glicine Akeronte, che si è estesa sino in Germania. L’inchiesta è iniziata nel 2018 e da allora i Ros dei carabinieri hanno ricostruito gli assetti, i rapporti con la politica e l’imprenditoria della cosca di Papanice, in provincia di Crotone, diretta dalla famiglia Megna. I Carabinieri hanno tirato le fila il 28 giugno 2023 con l’arresto di 34 persone, 22 in carcere e 12 ai domiciliari. Gli indagati sono ben 123, tra cui politici, dirigenti pubblici, professionisti e imprenditori.
L’indagine ha scoperto diversi interessi della cosca calabrese nei settori immobiliare, della ristorazione, del commercio di prodotti ortofrutticoli e di bestiame, dei servizi di vigilanza. Tra questi ci sono anche l’autotrasporto e il movimento terra, tramite imprese con sede nel Nord Italia (Parma,Milano e Verona), che operavano per conto della cosca. Coinvolto anche un imprenditore ortofrutticolo austriaco.
La lunghissima lista dei reati contestati comprende associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravata dalle finalità mafiose, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, omicidio, trasferimento fraudolento di valori, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata liberà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, scambio elettorale politico mafioso, truffa aggravata.