Ad agosto, le Autorità del Tirolo austriaco hanno annunciato di voler ripristinare il divieto di transito dei veicoli con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate che trasportano alcune categorie di prodotti. Tale divieto era stato già introdotto in passato, ma la Corte di Giustizia Europa lo ha condannato per ben due volte, perché discriminatorio verso le imprese straniere. Ora il Tirolo rilancia, con la giustificazione che trasferisce traffico dalla strada alla rotaia, riducendo così l'inquinamento atmosferico.
Per impedire il ritorno del divieto austriaco si sta muovendo l'Anita, che interviene presso le direzioni generali Trasporti e Imprese dell'Unione Europea. "Siamo favorevoli e aperti a iniziative per la salvaguardia ambientale volte a tutelare in primis la vita dei cittadini europei e siamo ben disposti anche a collaborare per la definizione delle stesse ma non intendiamo in nessun modo tollerare politiche travestite da tematiche sensibili che hanno, invece, scopi differenti e che non rispondono alle regole europee come, ad esempio, già accade con l'eccessivo costo del pedaggio autostradale notturno vigente sull'asse Innsbruck-Brennero", spiega Thomas Baumgartner, presidente di Anita.
Baumgartner ritiene "sconcertante" il provvedimento "poiché rappresenta una limitazione alla libera circolazione delle merci e lede non soltanto l'attività delle imprese di autotrasporto, ma anche quella di interi settori dell'economia nazionale. In tali aree esistono strutture idonee al trasferimento delle merci sui treni. Per di più, non tiene conto dell'importanza, per i committenti, di mantenere la propria libertà di scelta sulla modalità di trasporto da utilizzare per la propria merce, che sia essa stradale, ferroviaria, marittima, aerea o una combinazione tra due o più delle diverse modalità".
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