La data dell'introduzione del nuovo divieto settoriale (ossia imposto ai veicoli pesanti che trasportano specifiche tipologie di merce) si avvicina e le associazioni dell'autotrasporto intensificano la battaglia per impedirlo. Il 12 ottobre si fa avanti l'Anita, che chiede esplicitamente all'Unione Europea di imporre la ssospensione di un provvedimento che già ha bocciato perché ritenuto un ostacolo alla libera circolazione e alla competitività delle imprese.
Poiché l'Austria sostiene che il divieto settoriale serve per ridurre l'impatto ambientale dell'autotrasporto, la Commissione Europea in passato ha suggerito provvedimenti alternativi, come anticipare il divieto di transito dei veicoli con motore Euro 3 o inferiore o ridurre la velocità massima delle autovetture da 100 a 80 km/h.
Il Governo austriaco però rilancia il divieto settoriale per veicoli pesanti. "La nuova versione del divieto settoriale tiene conto solo in parte dei rilievi della Commissione UE, escludendo per un periodo limitato i veicoli di classe Euro VI al fine di diminuirne l'impatto negativo e senza anticipare il divieto per i veicoli più inquinanti", spiega Anita in una nota diffusa il 12 ottobre 2016.
Il presidente dell'associazione dell'autotrasporto, Thomas Baumgartner dichiara che "è oltremodo preoccupante che un Paese europeo insista con l'introduzione di un divieto settoriale che viola i principi di libera circolazione delle merci, oltretutto a seguito di ripetute bocciature da parte della Corte di Giustizia UE, e cerchi di creare dei vantaggi competitivi alle imprese locali esonerandole dal divieto settoriale".
Anita, prosegue il presidente, "è molto determinata nel contrastare il divieto settoriale poiché non si può tollerare un'imposizione che ostacola le esportazioni italiane di determinate merci e mette così a rischio l'attività di interi settori produttivi, provocando danni economici non recuperabili e che finirebbe per imporre una modalità di trasporto invece di lasciare agli operatori la scelta di quella per loro più consona".
Sulla questione, Baumgartner conclude che "la Commissione UE Dg mercato interno, ritenendo insufficienti le modifiche apportate dall'Austria al provvedimento, sta predisponendo il parere motivato che rappresenta l'ultimo passaggio prima del deferimento alla Corte di Giustizia e sollecitiamo che in caso di deferimento venga richiesta la sospensiva del divieto, che entrerà in vigore il 1° novembre prossimo". Lo scorso settembre si sono espresse contro il divieto anche la Camera di Commercio di Bolzano, Unioncamere Veneto ed Emilia Romagna, che hanno presentato un esposto alla Commissione Europea per chiederne l'abrogazione.
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