Unioncamere ha avviato un programma di digitalizzazione dell’autotrasporto intitolato “Towards the implementation of the e-Cmr ssystem”, che è nella fase di sperimentazione che coinvolge alcune imprese italiane del settore. Tra queste c’è Arcese, che in tale ambito sta avviando la e-Cmr, ossia la versione digitale del documento che accompagna i trasporti. La società trentina la sta usando in alcuni autotrasporti internazionali, su un perimetro definito e ben controllato. Lo scopo è rilevare benefici, ostacoli o comunque difficoltà nell’uso.
La e-Cmr permette l'intera filiera del trasporto – ossia mittente, trasportatore e destinatario – di ottenere le informazioni e le notifiche in tempo reale sui principali passaggi del trasporto – come presa in carico, movimentazione e consegna – e sulle condizioni della merce. Così, si possono anche attivare eventuali azioni correttive o informative e procedere alla fatturazione subito dopo la consegna della merce. Oggi l’Italia non è ancora tra i trenta Paesi che hanno ratificato la e-Cmr, ma dovrebbe essere uno dei prossimi.
“Il nostro è un settore in rapida evoluzione e l’e-Cmr è un elemento chiave per supportare la trasformazione dei nostri processi, determinata dalla forte spinta alla digitalizzazione”, spiega Emanuele Arcese, direttore della divisione Road Freight Ftl. aggiungendo che “da questa sperimentazione ci aspettiamo risvolti positivi, oltre alla sensibilizzazione di tutti gli attori della filiera, anche una spinta al processo di ratifica del protocollo da parte del Governo italiano”.