Due titolari di una ditta di autotrasporto di Vigonza (Padova) sono stati posti agli arresti domiciliari con l'accusa di aver appiccato due incendi a danno di automobili e abitazioni di residenti di via Rigato, che avevano protestato contro presunte irregolarità legate alla loro attività. La vicenda ruota attorno a un terreno conteso, oggetto di tensioni tra gli imprenditori e la comunità locale. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite sabato 19 ottobre 2024 e rese pubbliche il 21 ottobre, dal procuratore capo di Padova, Angelantonio Racanelli. Le ipotesi di reato a carico dei due titolari sono atti persecutori e incendio doloso.
Il primo episodio incendiario si è verificato nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2024 a casa del capo dell'ufficio tecnico del Comune di Vigonza. Gli autori del gesto hanno scavalcato la recinzione della villa, dove Ferrara vive con la moglie e i suoceri, e hanno utilizzato liquido infiammabile per appiccare un incendio che ha distrutto la Bmw del professionista e la Renault Clio della moglie. Il calore dell'incendio ha causato danni anche alla struttura dell'abitazione.
Il secondo episodio si è invece verificato nella notte tra il 15 e il 16 settembre 2024, coinvolgendo una famiglia che si è vista incendiare le auto nel garage. L'incendio si è esteso anche a una parte dell'abitazione, ma fortunatamente i genitori e i loro tre figli sono riusciti a dare l'allarme e uscire di casa in tempo, attorno alle 2:40 del mattino. Anche questo rogo è stato giudicato doloso.
Alla base di questi atti vi sarebbe una disputa legata a un terreno conteso, oggetto di scontri tra i titolari dell'impresa di autotrasporto e alcuni residenti della zona. La situazione avrebbe portato a tensioni e, secondo gli inquirenti, all'esasperazione degli animi, sfociata poi in azioni criminali. Il procuratore Racanelli ha sottolineato come questi atti siano il frutto di una spirale di conflitto che ha travalicato i limiti della legalità, trasformandosi in una vera e propria minaccia alla sicurezza dei cittadini coinvolti. Le indagini proseguiranno per accertare ulteriori responsabilità e chiarire il contesto delle irregolarità denunciate dai residenti, mentre i due imprenditori rimarranno agli arresti domiciliari in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.