La banda operava secondo una procedura collaudata e ripetitiva, che ne rappresentava una sorta di firma: dopo avere individuato il camion da rapinare, si appostavano lungo la strada che doveva percorrere e lo bloccavano con due autovetture. Dalla prima, rubata, uscivano uomini mascherati e armati, che assalivano il veicolo, mentre nella seconda una coppia faceva da palo. Come avviene spesso in queste azioni, l'autista del camion veniva sequestrato fino alla sparizione del veicolo industriale o del suo carico.
I Carabinieri accusano la banda di avere attuato ben sei assalti in sole due settimane. Le indagini sono avvenute usando anche telecamere poste lungo le strade usate dai rapinatori durante i loro attacchi. Oltre alle armi, la banda utilizzava disturbatori di frequenze per evitare che l'autista lanciasse l'allarme e chiodi per evitare inseguimenti delle Forze dell'ordine. L'indagine prosegue per scoprire i canali di ricettazione e di vendita della merce rubata.
Al termine di questa operazione, i Carabinieri hanno attuato otto misure di custodia cautelare, cinque in carcere e tre ai domiciliari. Alcuni banditi erano già in carcere dallo scorso ottobre, quando vennero arrestati dopo una rapina. Tre persone fanno parte di una banda di criminalità organizzata di Bari, il clan Parisi. Le accuse sono pesanti e comprendono anche associazione per delinquere finalizzata alla rapina e al sequestro di persona.
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