All’alba del 10 febbraio 2021, i Carabinieri di Bergamo hanno arrestato quattro persone su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia con l’accusa, a vario titolo, di estorsione, usura, riciclaggio ed auto-riciclaggio di denaro e bancarotta fraudolenta. Oltre agli arresti, i Carabinieri hanno svolto decine di perquisizioni in Lombardia, Veneto, Umbria e in Calabria. Questa operazione è avvenuta nell’ambito di un’inchiesta più ampia contro la ‘Ndrangheta, che prosegue l’operazione Papa che aveva già portato all’arresto di diciannove persone nel marzo del 2019. Gli inquirenti ritengono che gli indagati abbiano creato un sistema di estorsione nell’autotrasporto di merce e attuato false acquisizioni societarie, fallimenti fraudolenti e fornitura di prestiti a tasso usuraio.
La Procura ritiene che il titolare di un’azienda di autotrasporto della provincia di Bergamo (di cui gli inquirenti non hanno fornito il nome) abbia collaborato con uomini del clan Area d’Isola di Capo Rizzuto (Crotone) per intimidire un concorrente con lo scopo di portargli via dei clienti, per creare un cartello. Per farlo, i mafiosi avrebbero acquisito un’azienda di autotrasporto per entrare nel settore, azienda che è stata usata anche per riciclare denaro provenienti da attività illegali. Quando non è stata più utile, la società è stata fatta fallire in modo fraudolento. Dopo essersi stabiliti in questo modo in territorio bergamasco, gli uomini del clan Arena hanno avviato altre attività illegali, come il prestito a usura.