Il primo dicembre 2023 la Polizia di Catania ha arrestato diciassette persone nell’ambito dell’operazione antimafia Doppio Petto, che si era focalizzata sull’estorsione avvenuta a danno di alcune imprese catanesi. Gli arrestati sarebbero legati al clan Pillera-Puntina e sono accusati di diversi gravi reati, tra cui detenzione e porto di armi, estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura, trasferimento fraudolento di valori, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante dell’associazione armata e spaccio di sostanze stupefacenti.
Secondo la stampa locale, tra le imprese che hanno subito l’estorsione ci sarebbe la Fratelli Di Martino, una delle principali società siciliane di trasporto e logistica, che avrebbe pagato alcune migliaia di euro l’anno per una ventina di anni alla famiglia Ieni per evitare ritorsioni. A sostegno dell’accusa ci sarebbero intercettazioni telefoniche e riprese video dei pagamenti. Nel dicembre del 2021 uno degli estorsori è stato arrestato mentre intascava quattromila euro.
Secondo gli inquirenti, il pagamento all’inizio era di duemila euro l’anno, poi è aumentato a ottomila, pagati in due rate a Natale e Pasqua. Dopo la pubblicazione sui giornali catanesi di queste notizie, Angelo Di Martino, titolare dell’azienda insieme al fratello Filippo, si è dimesso da presidente di Confindustria Catania. L’associazione degli industriali, infatti, ha un codice etico che prevede sanzioni, fino all’espulsione, per gli associati che pagano tangenti. L’imprenditore ha dichiarato che chiarirà la sua posizione di estraneità ai fatti e ha sottolineato la condanna a tutte le attività illecite.
In una nota, Confindustria Catania scrive che Angelo Di Martino “dopo avere espresso la propria estraneità ai fatti, così come riportati sulla stampa, riservandosi di agire per le vie legali, ha deciso di rimettere il mandato e di rassegnare quindi le proprie dimissioni, ciò al fine di preservare l’immagine dell’associazione evitando così qualsiasi ulteriore speculazione”.