Quattro persone sono indagate dalla Procura di Sassari per bancarotta fraudolenta nei confronti di una società di autotrasporto (di cui gli inquirenti non hanno rivelato il nome). Questa indagine nasce dall’operazione Ruote Pulite avviata nel 2018 sul fallimento della società, che aveva scoperto un’evasione fiscale di 7,7 milioni di euro. In quella occasione, la Procura aveva arrestato tre persone, una coppia di autotrasportatori e un prestanome. Quella indagine aveva coinvolto anche un’altra impresa di autotrasporto italiana fallita e una in Serbia, scoprendo un sistema basato sulla costituzione e gestione occulta di società di comodo usate per fatturare operazioni inesistenti per creare debiti tributari.
Il meccanismo della frode fiscale iniziava con la costituzione delle società di comodo, intestate a un prestanome, che dopo avere prodotto le false fatture erano svuotate e trasferite in Paesi extra-comunitari per sottrarle a controlli fiscali e alle procedure fallimentari italiane. Gli imprenditori indagati avrebbero poi distrutto o nascosto una parte rilevante della documentazione contabile di tali società. Gli arresti di dicembre 2020 riguardano l’accusa di avere smontato e rivenduto, per un valore complessivo di circa 100mila euro, trenta motori refrigeranti dei semirimorchi della società di autotrasporto fallita.