La mattina del 3 maggio 2021 la procura di Massa Carrara ha tirato le fila di un’inchiesta sulla corruzione nel rilascio di autorizzazioni per l’autotrasporto eccezionale e la Guardia di Finanza ha eseguito dodici arresti per corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato. Nel corso della giornata sono i corso perquisizioni in abitazioni e sedi di aziende per trovare ulteriore materiale di prova. In carcere sono finiti tre funzionari della Provincia di Massa Carrara, mentre agli arresti domiciliari sono confinati otto titolari d’imprese di autotrasporto e un titolare di un’azienda che fornisce servizi di scorta tecnica. L’inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Alessia Iacopini ed è durata oltre un anno.
Secondo gli inquirenti, i tre funzionari della Provincia avrebbero istituito una sorta di tariffario per rilasciare le autorizzazioni all’autotrasporto eccezionale senza che le imprese richiedenti avessero i requisiti previsti dalla Legge e senza far pagare i contributi allo Stato o per fornire loro una priorità. Le bustarelle corrispondevano alla metà del contributo, fornendo così alle imprese di autotrasporto indagate un notevole vantaggio concorrenziale rispetto a quelle regolari. L’esenzione illegale avveniva sia per l’usura delle strade, sia per il rilascio o il rinnovo delle autorizzazioni.
Le imprese che corrompevano i funzionari ottenevano anche le autorizzazioni in brevissimo tempo e senza controlli, con la possibilità di decidere data e ora del trasporto. Bastava una telefonata ai funzionari provinciali, seguita dal pagamento di una “pagnotta” (così’ chiamavano il denaro della corruzione), ovviamente in contanti. Lo scambio tra le autorizzazioni e la bustarella avveniva fuori dagli uffici della Provincia, come dimostra il contenuto di un’intercettazione attuata dalla Finanza: “Tu chiami l’autista della (omissis), lui ti dà una busta che te questa busta la dai ar busta, è tutto un giro di buste”. Gli indagati infatti definivano “er busta” uno dei funzionari corrotti. Una volta, uno dei funzionari si è lamentato di ricevere buoni benzina al posto di contanti.
Per non insospettire i loro superiori, i tre funzionari della Provincia fornivano alle aziende coinvolte anche autorizzazioni regolari. Per esempio, in un caso ne hanno fornite cinque regolari su un totale di venti. Il servizio fornito dai funzionari comprendeva anche la copertura nel caso di controlli su strada. Se qualche agente voleva approfondire la verifica, essi gli fornivano false indicazioni sulla regolarità delle autorizzazioni.