I veicoli viaggiavano per mezza Europa con carichi legali, che però nascondevano la vera attività dell'organizzazione, ossia importare hashish dal Marocco, che sbarcava in Spagna e Portogallo per poi proseguire su strada in Francia e in Italia, fino alla base logistica che sorgeva a Bari. Secondo la Finanza, l'organizzazione era molto ramificata, con due referenti in Spagna che lavoravano nell'autotrasporto e che gestivano il passaggio della droga sugli autoveicoli diretti in Italia. In Puglia, la banda si muoveva tra Mola, Monopoli e il quartiere barese di Ceglie del Campo.
Dall'inizio dell'indagine, nel 2014, i Finanzieri ha sequestrato in diverse occasioni quasi 2,7 tonnellate di hashish, per un valore al dettaglio di oltre tre milioni di euro. In una sola operazione a Bari, i Finanzieri hanno trovato 1,2 tonnellate di hashish nascoste in un carico di pannelli di legno, scavati per accogliere le confezioni di droga.
Al termine dell'indagine, la Procura di Bari ha ordinato ventino arresti, il sequestro di beni mobili e immobili per una valore complessivo di 5,4 milioni di euro e la confisca di beni per un milione di euro. Tra i beni sequestrati anche due società, una spagnola e una italiana.
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