Tutti gli imputati collegati all’azienda di autotrasporto Di Nino Trasporti di Pratola Peligna sono stati assolti dalla Corte d’Appello dell’Aquila dalle accuse di estorsione, falso e di manomissione dei cronotachigrafi dei veicoli industriali perché il fatto non sussiste. Tra gli imputati c’erano anche i soci amministratori Piero e Stefano Di Nino.
L’intera procedura è durata undici anni, nata da un’indagine svolta dalla Polizia Stradale nell’aprile del 2014 dopo le denunce di alcuni autisti licenziati. Nel luglio dello stesso anno il Tribunale di Sulmona decretò il non luogo a procedere, contro cui la Procura presentò ricorso alla Cassazione.
I giudici della Cassazione rimandarono il fascicolo al Gip, che decise il rinvio a giudizio per nove indagati e il relativo processo iniziò nel 2016. Da subito l’azienda si dichiarò innocente, sostenendo che la denuncia degli autisti era spinta da “un unico spirito di rivalsa per essere stati tutti licenziati e per aver perso sia in primo che in secondo grado le vertenze di lavoro" e precisando che due degli accusatori avevano precedenti per furto di carburante e sfruttamento della prostituzione.
Nel 2018 si concluse il processo di primo grado, che ridimensionò le accuse escludendo quelle per truffa e voto di scambio. Però i due amministratori vennero condannati a tre anni e nove mesi e a nove mesi, mentre quattro autisti vennero condannati a sei mesi. Gli avvocati difensori presentarono ricorso e il 12 maggio i giudici d’Appello annunciarono la sentenza di assoluzione per tutti.