Da gennaio 2022 il prezzo del gasolio ha subito un’impennata, mentre l’aumento dell’inflazione e la carenza di alcuni componenti ha aumentato anche i prezzi dei veicoli industriali, dei loro ricambi e del materiale di consumo. Eppure, il ministero Mims (ex Trasporti) non aggiorna i valori di riferimento per i costi d’esercizio dell’autotrasporto proprio da quel mese. Così, il 27 luglio 2022 l’associazione Assotir ha inviato una lettera al ministro Enrico Giovannini per aggiornare e ripubblicare tali valori, ricordando che la Legge 51 del 20 maggio 2020 impone la pubblicazione ogni trimestre.
“Il ritardo che stiamo registrando non può essere sottovalutato”, scrive la presidente Anna Vita Manigrasso. “È difficile pensare che il tutto sia dovuto a semplici dimenticanze o eccessi di carico di lavoro del ministero. Nei mesi successivi a gennaio, il prezzo del carburante è schizzato a livelli abnormi, come sappiamo. Ma non è solo questione di carburante. Tutto è aumentato: costo dei veicoli, pneumatici, Adblue, etc. Se il valore minimo di riferimento di gennaio era di €1,6 al chilometro per un veicolo di massima portata, dobbiamo aspettarci che lo stesso valore oggi sia di molto superiore a 1,6/km”.
Il segretario generale, Claudio Donati, aggiunge che “il ritardo del ministero nella pubblicazione del dato aggiornato è grave e non giustificabile. In questo modo si dà una mano a negare la realtà e non si fa un buon servizio alla trasparenza. Non ci pare, insomma questa, la via maestra per un rapporto leale tra stato e imprenditori”.