Il Comitato Centrale dell'Albo degli Autotrasportatori ha un nuovo componente, che rappresenta Transfrigoruote Italia Assotir: Claudio Donati, segretario nazionale dell'associazione. Lo ha nominato il ministero dei Trasporti, affiancandogli Mauro Sarrecchia come componente supplente. Durante l'ultima nomina del Comitato Centrale, Assotir era stata esclusa perché non avrebbe avuto tutti i requisiti necessari. Perciò, l'associazione ha avviato una serie di ricorsi, terminata con l'ordinanza del 12 gennaio 2015 del Consiglio di Stato, che ha accolto le tesi di Assotir. Quindi, il ministero dei Trasporti ha proceduto alla nomina, anche se il Tar del Lazio deve ancora decidere sul merito della questione.
"Siamo soddisfatti del riconoscimento che il ministero abbia fatto un torto alla nostra associazione", commenta Donati a TrasportoEuropa. "Ora vogliamo fornire il nostro contributo per far svolgere all'Albo le funzioni che la Legge gli affida per la crescita e la qualificazione dell'autotrasporto. Vogliamo anche offrire un contributo al dibattito tra le associazioni del settore, una necessità sempre più sentita".
Donati precisa che "il mondo associativo mostra una certa debolezza, apparsa anche durante la discussione sui provvedimenti presi dalla Legge di Stabilità approvata lo scorso dicembre. È stata attuata una mezza riforma, a nostro avviso negativa, attraverso un emendamento alla Stabilità e ciò dice molto sul peso che ha la categoria sul piano politico. Occorre uno sforzo progettuale nuovo, abbandonando le ricette del passato".
Assotir aderisce anche a Unatras, l'unione tra alcune associazioni dell'autotrasporto che negli ultimi mesi appare in crisi per forti divergenze interne e per la nascita di nuove alleanze, come quella sancita dal Patto di Fiuggi del 2014. Chiediamo a Donati come vede tale evoluzione: "Un certo movimento non sorprende, vista la difficoltà a rappresentare le richieste della categoria. È un problema che non riguarda solo l'autotrasporto, ma tutte le organizzazioni di rappresentanza. Ma questo movimento va letto anche in chiave positiva, perché rappresenta i tentativi per fornire delle risposte. Se guardiamo l'esperienza di Unatras nel 2014, è stata negativa perché in nome di un'unità formale non si è riusciti a presidiare i punti qualificanti per mancanza di condivisione degli obiettivi anche importanti, come la difesa dei costi minimi".
Donati auspica la nascita di un soggetto unitario che rappresenti gran parte dell'autotrasporto e per questo motivo Assotir si è associata a Conftrasporto: "Se ciò non avverrà, qualsiasi proposta o iniziativa è destinata all'insuccesso. Unatras ha un futuro solo se si avvia un chiarimento tra i suoi componenti. Bisogna verificare se le associazioni condividono i punti che costituiscono la strategia dei prossimi anni".
E quali sono questi punti strategici? "Bisogna innanzitutto riscrivere le regole dell'autotrasporto, per comprendere quale sia il futuro imprenditoriale di questo settore, cosa che non può essere data per scontata, visti i fenomeni in atto che stanno rendendo sempre meno remunerativo l'autotrasporto. Su questo argomento, si è costituito un Tavolo di lavoro in Conftrasporto. Noi guardiamo, per esempio, al modello francese, una realtà diversa ma non lontana da quella italiana e con un tessuto imprenditoriale importante".
Restano ovviamente le emergenze del settore, come costi e tempi di pagamento: "Le soluzioni proposte dalla Legge di Stabilità sono inadeguate. L'emendamento Lupi è inutile. Dobbiamo quindi metterci intorno a un tavolo per trovare nuove proposte, che prima devono essere condivise dagli autotrasportatori e poi portate alle istituzioni".
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