Dopo avere anticipato nei giorni scorsi l’uscita da Unatras, il primo dicembre 2021 la presidente e il segretario generale di Assotir – rispettivamente Anna Vita Manigrasso e Claudio Donati - hanno formalmente annunciato la decisione, spiegandone i motivi. L’evento decisivo è la riscrittura delle regole per l’accesso al Comitato Centrale dell'Albo degli Autotrasportatori contenuta nel Decreto Infrastrutture, ma già da tempo Assotir mostrava divergenze con la linea dell’unione. Sull’Albo, l’associazione ha dichiarato subito la sua opposizione alla norma che stabilisce non solo che le associazioni rappresentate nel Comitato Centrale devono fare parte di una confederazione ma anche che ci può essere solo una sigla per confederazione e quindi in concreto è questa ultima a indicare quella che la rappresenta.
Assotir spiega che durante la conversione del Decreto Infrastrutture dal Parlamento, Unatras ha inviato una nota alle Commissioni Trasporti e Ambiente della Camera con cui approvava il nuovo provvedimento. “Tale documento, su cui era nota la netta contrarietà di Assotir, è stato redatto senza neppure interpellare la stessa in evidente violazione delle norme regolamentari di Unatras e dei principi elementari di democrazia”, dichiara Manugrasso. “Ma già covavano tensioni in Unatras, soprattutto su tre temi che riteniamo fondamentali ma che non sono stati presi concretamente i considerazione dall’Unione, ossia l’aggiornamento e il miglioramento dei costi di riferimento, il rafforzamento della norma sui tempi di pagamento e l'inerzia sul contrasto alla subvezione, tenendo conto che dovrà essere recepita la riforma dello stabilimento contenuta del Primo Pacchetto Mobilità dell’Unione Europea”.
Il segretario Donati dichiara che “Unatras ha una forza rilevante, che però non riesce a usare per fornire risposte sul versante delle regole” e porta come esempio i costi minimi di riferimento su cui il settore ha ottenuto una Legge, ma poi l’unione “non si è battuta per la sua concreta applicazione”. E qua rientra la questione dell’autonomia di alcune sigle dell’autotrasporto dalle confederazione cui appartengono e che si riflette anche sul funzionamento dell’Albo: “Le nuove regole d’accesso al Comitato Centrale limitano ulteriormente l’autonomia dell’autotrasporto. Non siamo contrari alle confederazioni, ma devono restare distanti dalle questioni che interessano la categoria, che a sua volta non deve essere al servizio di altri interessi”, aggiunge Donati.
Così Assotir proseguirà la sua battaglia fuori dall’Unatras, ma resterà comunque all’interno della confederazione del trasporto Conftrasporti e dell’unione europea delle associazioni dell’autotrasporto Uetr. “Essendo fuori dal Comitato centrale dell’Albo e di Unatras non potremo partecipare al Tavolo sulle regole del ministero Mims, ma faremo comunque arrivare le nostre proposte e potremo collaborare sui singoli provvedimenti con entità che le condivideranno”, afferma Donati. Assotir ha recentemente illustrato la sua proposta sul recepimento del nuovo requisito di stabilità, che ha lo scopo di contrastare quella subvezione che si configura come pura intermediazione dell’autotrasporto. Ne hanno parlato Claudio Donati e l’avvocato Massimo Campailla in un episodio del podcast K44 La voce del trasporto, che vi riproponiamo.