La carenza di autisti sta favorendo l’assunzione di personale proveniente da oriente. In primo piano c’è l’Ucraina che, nonostante la guerra, è ritenuta ancora una riserva di conducenti di veicoli industriali, ma ora appare anche l’Uzbekistan. Infatti, l’associazione lituana degli autotrasportatori Linava ha annunciato il 23 agosto 2022 che sono iniziati i corsi di formazione per gli autisti uzbeki a Tashkent e che le imprese lituane potranno cominciare ad assumerli entro la fine del 2022. Si potrebbero formare 1500 conducenti di veicoli industriali per ogni corso, con l’obiettivo di assumerne 30mila.
Resta ancora però un limite al numero dei visti di lavoro e Linava sta sollecitando il Governo lituano ad ampliare il loro numero e renderne più veloce il rilascio, “prima che gli autisti neo-formati siano assunti da imprese straniere”, tra cui spiccano quelle di Polonia, Lettonia e Germania. I corsi sono svolti dalla stessa Linava, in collaborazione con l'associazione uzbeka Aircuz, dopo alcuni incontri tra le due sigle avvenuti nel 2021.
L'Ucraina resta sempre un territorio di reclutamento di autisti, nonostante la guerra. Lo dimostrano le pressioni che alcune associazioni dell’autotrasporto stano facendo sui loro Governi per agevolare non solo i visti, ma anche il riconoscimento delle patenti. Lo ha fatto l’associazione rumena Untrr sempre il 23 agosto con una lettera ai ministeri dei Trasporti e degli Interni “per facilitare il rapido impiego degli autisti ucraini nelle aziende di autotrasporto rumene”. In Romania, l’Iru stima che manchino 71mila conducenti di veicoli industriali.
Il riconoscimento delle patenti e delle carte di qualificazione dei conducenti ucraine è stabilito dal Regolamento UE 1280 del 18 luglio 2022, tra le misure prese da Bruxelles dopo l’invasione del Paese. Per il rilascio, però, è obbligatorio un corso di formazione di 35 ore e il superamento di un esame scritto. Anche la Svizzera, che non appartiene all’Unione, sta cercando di agevolare il reclutamento degli autisti ucraini. Lo fa modificando il regolamento sulla conversione delle patenti, che prevede un esame teorico in una delle tre lingue ufficiali della Confederazione. La modifica consente agli ucraini di affrontare tale prova con l’aiuto di un interprete.