La differenza tra domanda e offerta di autotrasporto continua ad alzare le tariffe europee anche nel secondo trimestre del 2022. Lo afferma la rilevazione periodica svolta congiuntamente da Iru, TransportIntelligence e Upply, che analizza le principali rotte internazionali. A favore delle tariffe gioca anche l’aumento dei costi, che impone agli autotrasportatori di chiedere incrementi alla committenza. In particolare, crescono i prezzi del carburante e il costo del lavoro. L’aumento di quest’ultimo è favorito anche dalla carenza di autisti.
A tale proposito, il direttore dei servizi aziendali dell’Iru, Vincent Erard, afferma che la carenza di autisti resterà nel prossimo futuro e continuerà a influenzare il prezzo dell’autotrasporto. Il 34% dei conducenti europei ha più di 54 anni, mentre solo il 7% ha meno di 25 anni. Gli analisti ritengono che la tendenza all’aumento delle tariffe del trasporto stradale continuerà anche nei prossimi mesi, anche se la contrazione dell’economia potrebbe causare una diminuzione della domanda.
Per quanto riguarda l’Italia, la ricerca rileva un aumento delle tariffe del 9% tra il primo e il secondo trimestre per i trasporti spot o per i contratti a breve termine e dell’8% per i contratti di lunga durata. Ma superiori sono i valori su altre rotte europee. Per esempio tra Parigi e Madrid si registra un aumento del 21,1%.