Nel terzo trimestre del 2024, il mercato del trasporto su strada in Europa ha attraversato un periodo di grandi trasformazioni, segnato da fluttuazioni dei prezzi e sfide operative . È quanto emerge dal rapporto "The European Road Freight Rate Benchmark – Q3 2024" - prodotto da Upply, Iru e TransportIntellience - che mette in evidenza le tendenze tariffarie, l'impatto dei costi operativi e le prospettive future per il settore. L'Italia, come molti altri Paesi europei, si trova ad affrontare il peso di costi crescenti e una domanda variabile.
Per quanto riguarda le tariffe, sono rimaste relativamente stabili nel corso del terzo trimestre del 2024, ma presentano dinamiche diverse tra quelle contrattuali e le spot. Mentre le prime sono rimaste invariate rispetto al secondo trimestre, quelle spot sono scese di 4,4 punti, rispetto al trimestre precedente. Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, invece, le tariffe contrattuali sono diminuite di 2,1 punti, mentre quelle spot hanno registrato un calo più significativo, pari a 6,1 punti.
Gli analisti ritengono che questa divergenza rifletta la natura strutturata e protetta delle tariffe contrattuali, che tendono a essere meno volatili nel breve termine rispetto alle spot, più sensibili ai cambiamenti improvvisi della domanda. Nonostante la diminuzione della domanda di trasporto, i contratti a lungo termine permettono agli operatori di mantenere tariffe che garantiscano la copertura dei costi operativi, una necessità vitale in un contesto economico difficile.
La domanda di servizi di trasporto su strada è strettamente legata alla produzione manifatturiera, che nel terzo trimestre del 2024 ha subito nell'Eurozona un rallentamento. Il Purchasing Managers' Index è sceso a 45, uno dei livelli più bassi dell'anno. La situazione è particolarmente critica in Germania, dove il Pmi manifatturiero ha raggiunto il livello di 40,6, indicando una contrazione marcata nel settore.
Anche l'Italia risente delle difficoltà della manifattura europea, soprattutto in relazione alla Germania, uno dei suoi principali corrispondenti commerciali. L'industria automobilistica tedesca, in particolare, rappresenta un mercato importante per i fornitori italiani, che hanno visto diminuire la domanda per i componenti esportati verso le fabbriche tedesche in crisi. Questa situazione ha inevitabilmente influenzato la domanda di trasporto dall'Italia, con ripercussioni sulle tariffe, soprattutto quelle spot.
Uno degli aspetti più critici del settore del trasporto su strada è rappresentato dall'aumento dei costi operativi, che continuano a crescere a causa dell'inflazione. Il rapporto afferma che i costi di assicurazione per i veicoli sono aumentati del 10% circa, mentre quelli di manutenzione e riparazione sono cresciuti di oltre il 4%, complice anche l'aumento del prezzo dei ricambi. L'Italia non fa eccezione e gli operatori di trasporto devono affrontare un aumento dei costi che rende difficile abbassare le tariffe, nonostante la riduzione della domanda.
Il prezzo del carburante è un altro elemento chiave che sta influenzando il settore. Nel terzo trimestre, quello del gasolio è stato volatile, con un aumento tra giugno e luglio seguito da un calo a settembre. In Italia, l'adozione del gas naturale compresso e liquefatto sta aumentando. L'Italia è anche tra i pochi paesi europei in cui l'Hvo è leggermente più economico del gasolio, grazie ai sussidi governativi. Questa diversificazione delle fonti di carburante può aiutare il Paese a ridurre la dipendenza dal gasolio e a mitigare parte dei costi crescenti legati al carburante.
Il rapporto conclude affermando che le prospettive per il settore del trasporto su strada in Europa rimangono incerte, con diverse variabili che potrebbero influenzare le tariffe nei prossimi mesi. Da un lato, l'aumento dei costi operativi potrebbe continuare a mantenere elevate le tariffe contrattuali. Dall'altro, la debolezza della domanda, dovuta principalmente al rallentamento industriale, potrebbe esercitare pressioni al ribasso sulle tariffe spot.