In una nota diffusa il 22 agosto 2024, l'associazione degli autotrasportatori britannici Rha denuncia che negli ultimi dodici mesi il settore del trasporto merci su strada ha registrato un preoccupante incremento del dieci percento nelle insolvenze. Questo dato, che riflette una situazione economica sempre più difficile, ha portato molte aziende del settore a chiudere i battenti, con altre che operano in perdita e margini di profitto ridotti all'osso. Oggi, il margine di profitto medio delle imprese di questo settore è appena del 2%, precisa la sigla.
Secondo i dati più recenti riportati dal Times, il numero di aziende insolventi in vari settori ha superato quello registrato durante la crisi finanziaria del 2008 e solo nel settore del trasporto su strada quasi 500 aziende hanno cessato l'attività nel 2023 e quest'anno sono già oltre 250. Questo andamento spinge la Rha a chiedere ai decisori politici di collaborare per ridurre il peso finanziario sulle imprese.
Tra le cause di questa crisi, l’associazione pone i tassi di interesse elevati e costi operativi in continua crescita, che hanno reso la gestione di un'impresa sempre più onerosa di anno in anno. Tra questi spicca il prezzo del carburante, che rappresenta un terzo dei costi per le aziende del settore. Gli autotrasportatori britannici devono anche affrontare uno svantaggio competitivo rispetto al mercato europeo, dato che i prezzi del gasolio sono più alti in Gran Bretagna rispetto a gran parte delle nazioni europee.
La Rha ha recentemente spiegato nel documento intitolato "Blueprint" come il Governo possa alleviare il carico fiscale del settore per sostenere la crescita. Mentre il trasporto si muove verso la decarbonizzazione, alcuni dei costi associati rappresentano ostacoli significativi. L’associazione chiede di stilare un piano dettagliato e ritiene che il Governo abbia l'opportunità di affrontare l'aumento dell'offerta e della domanda incentivando l'adozione di combustibili a basso tenore di carbonio come l'Hvo, che può ridurre le emissioni del 90%.
La Rha sta anche chiedendo l'introduzione di un rimborso carburante per utenti essenziali (essential user rebate) legato alla riduzione delle emissioni. Una tale mossa avvicinerebbe i livelli di imposizione sul carburante del Regno Unito a quelli dell'Europa. Inoltre, vuole il Governo collabori su come accedere al National Wealth Fund per investire in veicoli a emissioni zero e infrastrutture, garantendo così la piena deducibilità.
L’associazione cita altri fattori in gioco, tra cui il divario di competenze, l'aumento dell'età media dei conducenti e l'impatto della congestione dovuta a strade mal ridotte. Precisa che solo la congestione costa all'economia 30 miliardi di sterline l'anno, con progetti infrastrutturali incompiuti come il Lower Thames Crossing che rendono la pianificazione dei viaggi imprevedibile, influenzando le aziende attraverso consegne mancate e un aumento del consumo di carburante.