In Francia è terminata la vertenza sugli aumenti salariali dell’autotrasporto con un accordo firmato dalle associazioni datoriali (Fntr, Otre, Tlf e Cnm) e i sindacati Cfdt, Cftc, Cgt e Snatt-Cfe-Cgc, mentre non ha firmato il sindacato FO/Uncp. Durante la trattativa, la Fntr e l’Otre avevano proposto un aumento delle retribuzioni del 6%, mentre la Tlf ha offerto il 5,7%, in entrambi i casi dal 1° gennaio 2023. I sindacati hanno rifiutato tali proposte, perché gli aumenti non rispecchiamo l’incremento del costo della vita.
Quindi Fntr e Otre hanno rilanciato con l’anticipo dell’aumento del 6% dal 1° dicembre 2022 e l’impegno di un nuovo incontro nel 2023 nel caso il salario minimo interprofessionale Smic – che in Francia è già aumentato dell’8% a ottobre 2021 – aumenterà ulteriormente dal 1° gennaio 2023. La proposta è stata accettata da quasi tutte le sigle sindacali, che rappresentano la maggioranza dei lavoratori. La FO/Uncp si oppone perché l’aumento rientra nell’ambito di quello del salario minimo e l’accordo non prevede l’inserimento della tredicesima mensilità.
Questa rivalutazione delle retribuzioni rientra in un più generale aumento dei costi dell’autotrasporto francese. Secondo il Cnr tra settembre 2021 e settembre 2022 i costi dei carburanti sono aumentati mediamente del 16% per chi usa veicoli industriali diesel, mentre l’incremento è stato del 47% per chi usa veicoli a gas naturale. Le altre voci registrano un aumento medio del sei percento.