Le sentenze di risarcimento dei Tribunali statunitensi non smettono di stupire per la loro entità e una delle più recenti riguarda l’autotrasporto della catena di grande distribuzione organizzata Walmart, che è stata condannata da una giuria della contea di San Bernardino a risarcire con 34,7 milioni di dollari un camionista licenziato, Jesus "Jesse" Fonseca. Secondo quanto ha scritto il 27 novembre 2024 John Kingston sulla testata FreightWaves, l’autista aveva portato Walmart in Tribunale accusandola di diffamazione e discriminazione e di averlo licenziato dopo un infortunio sul lavoro.
Il risarcimento è stato suddiviso in 25 milioni di dollari come danni punitivi e 9,7 milioni per danni economici e non economici passati e futuri. Fonseca, difeso dall'avvocato David deRubertis, ha accusato Walmart di aver orchestrato una campagna di diffamazione per costringere gli autisti infortunati a tornare a lavorare, nonostante le loro condizioni fisiche. Secondo il legale del camionista, la diffamazione di Jesse da parte di Walmart farebbe parte di un più ampio schema per usare accuse false e costringere i camionisti infortunati a tornare al lavoro.
L’articolo spiega che il caso di Fonseca è iniziato da un incidente avvenuto nel giugno 2017, quando l'autista venne tamponato mentre era alla guida di un camion Walmart. A seguito delle lesioni riportate, Fonseca ha dovuto limitare le sue attività lavorative, come raccomandato dal suo medico. Le restrizioni includevano limitazioni sul peso da spostare e l'impossibilità di guidare veicoli industriali. L’autista quindi chiese di poter svolgere mansioni modificate e propose anche di essere trasferito a un incarico d'ufficio, dato che in passato aveva già svolto questo tipo di lavoro.
La risposta di Walmart fu l’accusa di frode verso Fonseca. La società sostenne che l’uomo aveva subito le lesioni alla guida della sua autovettura e non al volante di un veicolo industriale e nel marzo del 2028 lo licenziò per "gravi violazioni di condotta e integrità". Una motivazione che gli rese difficile trovare altri lavori. Da qua anche l’accusa di diffamazione. Tra le altre accuse del processo, alcune riguardavano la violazione della California Fair Employment and Housing Act (Legge sull'equa occupazione e alloggi della California), che vieta ai datori di lavoro di licenziare o discriminare un dipendente a causa di una disabilità. Wamart ha definito il verdetto “oltraggioso” e ha annunciato di ricorrere a tutte le vie legali disponibili per contestare la decisione.