Il 10 marzo 2023 il Tribunale belga di Bruges ha condannato due dirigenti della società di autotrasporto lituana Arijus a sei mesi di reclusione e al pagamento di una sanzione e la stessa azienda a risarcire alcuni autisti, al termine di un processo per sfruttamento. Lo riferisce il sindacato olandese Fnv, che ovviamente esprime soddisfazione per la sentenza. La vicenda è iniziata con una denuncia dello stesso sindacato nell’ambito di controlli che svolge sul rispetto dei contratti di lavoro nelle aree di sosta dei veicoli industriali non solo dei Paesi Bassi, ma di altri Paesi europei.
Durante questi controlli, nel 2020 il sindacato rilevò che alcuni autisti che trasportavano container sui camion dell’Arijus erano ucraini e bielorussi. Parlando con loro, in sindacalisti scoprirono che lavoravano soprattutto nei porti di Rotterdam e Zeebrugge svolgendo trasporti nazionali all’interno del Belgio, dove arrivavano con dei minibus e dove operavano in condizioni degradanti. Pur lavorando in Belgio, i conducenti erano pagati con contratti lituani ed erano stati assunti in Lituania con permessi dai quali risultava che risiedevano in un albergo.
Sempre secondo quanto riferito da Fnv, in Belgio, i camionisti dormivano sempre in cabina per periodi da cinque a dodici settimane, usando una toilette portatile perché non potevano lasciare il camion. Dovevano lavarsi nei piazzali con acqua di una tanica e dovevano cucinare all’interno della cabina. Inoltre, non rispettavano i tempi di guida e di riposo. Con questi elementi, il sindacato denunciò l’azienda lituana portando i casi di trentotto autisti.
Il processo venne istituito contro la società di autotrasporto e due suoi dirigenti, uno dei quali era stato pure ex vice-ministro lituano dei Trasporti. Il sindacato non ne fa il nome, ma lo stesso fondatore e amministratore delegato della società, Arijus Ramonas, ha ricoperto tale carica. Le accuse sono state di cabotaggio irregolare, mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo e scarso trattamento degli autisti. Gli imputati hanno respinto tali accuse e hanno dichiarato che svolgevano trasporti per la Nato.
Il sindacato Fnv comunica che il processo di primo grado è terminato il 10 marzo 2023 con una condanna a sei mesi con la condizionale dei due dirigenti, che hanno dovuto pagare anche una multa, e a un risarcimento da parte dell’azienda di alcune migliaia di euro nei confronti degli autisti che si sono costituiti parti civili. I dirigenti di Arijus sono stati invece assolti dall’accusa di traffico di esseri umani.
La rappresentante del sindacato, Edwin Atema, ha dichiarato: “Questa condanna dimostra alcune cose che noi e gli autisti sapevamo da tempo. In primo luogo, che gli autisti vengono sfruttati e che anche gli ex politici dei Paesi in cui hanno sede i maggiori trasportatori europei non si tirano indietro. In secondo luogo, queste aziende lavorano per i clienti dell'Europa occidentale, che cercano di evitare le loro responsabilità ricorrendo a società di trasporto straniere”.
Dopo la condanna, il giornale lituano BNS Plus riporta alcune dichiarazioni dell’azienda di autotrasporto, che ha annunciato di presentare appello alla sentenza. La società precisa che Ramonas ha ottenuto una riduzione della metà della multa e che non è stato incarcerato (e infatti Fnv parla di condanna con la condizionale), anzi sarebbe stato assolto “da tutte le accuse mosse nel processo penale”.
Arijus Ramonas fondò la società di autotrasporto nel 1992, poco dopo l’uscita della Lituana dal blocco sovietico e nel periodo di privatizzazione delle attività di trasporto. Iniziò a operare nel trasporto di container (anche nel cabotaggio marittimo e nella ferrovia) e come altri autotrasportatori lituani, negli anni successivi è cresciuta nell’autotrasporto internazionale. Oggi impiega 374 persone e ha una flotta di 145 veicoli industriali, con filiali in altri quattro Paesi europei (Lettonia, Estonia, Paesi Bassi e Germania).