L'inchiesta è partita in Lombardia dall'incendio doloso avvenuto il 14 ottobre 2018 in un capannone pieno di rifiuti di Milano. Si è poi allargata all'attività di un'azienda di smaltimento di rifiuti, come rifersice l'edizione di Bergamo del Corriere della Sera. L'impresa ha una regolare autorizzazione a trattare rifiuti non speciali, ma secondo gli inquirenti – i pubblici ministeri Silvia Bonardi e Donata Costa – avrebbero smistato in modo illecito balle di rifiuti misti in diversi capannoni, trasformati di fatto in discariche abusive. Un ruolo importante in questo traffico lo avrebbero avuto i due fratelli titolari dell'azienda di autotrasporto Autotrasporti Assanelli di Pagazzano, in provincia di Bergamo, che il 4 giugno sono stati arrestati dai Carabinieri per traffico illecito di rifiuti e discarica abusiva.
L'accusa ritiene che i camion dell'azienda avrebbero trasferito migliaia di tonnellate di rifiuti: nel 2018 avrebbero trasportato 1200 tonnellate a Pontevico (Brescia), 2500 tonnellate a Gessate (Milano), 2000 tonnellate a Tabellano (Mantova) e 11mila metri cubi a Verona. Gli inquirenti hanno potuto controllare gli itinerari di uno dei veicoli aziendali nascondendo sull'automezzo un trasmettitore di posizione, permettendo così agli inquirenti di ricostruire la rete logistica dello smaltimento. Gli inquirenti stimano che in questo modo siano state smaltite 10mila tonnellate di rifiuti dalla Campania al Nord Italia, incassando un milione di euro.
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