La pandemia di Covid-19 è diventata il pretesto del Governo maltese per discriminare gli autotrasportatori italiani, che sono generalmente siciliani, e imporre i loro vettori per la distribuzione nell’isola delle merci che sbarcano sui camion italiani. Lo denunciano gli stessi autotrasportatori della Sicilia in una lettera inviata al presidente della Regione, Nello Musumeci e all’assessore regionale alla Mobilità, Marco Falcone.
Nella lettera, gli autotrasportatori scrivono che quando i loro veicoli industriali sbarcano nel porto di Malta devono andare in un’area recintata, chiamata “area di decantazione”. Da quest’area i camion italiani non possono uscire e i carichi devono essere portati a destinazione da veicoli maltesi. Un’imposizione che aumenta i costi del trasporto e che viola non solo il principio della libera concorrenza, ma anche le disposizioni della Commissione Europea per agevolare il flusso internazionale delle merci all’interno dell’Unione.
Viceversa, quando i veicoli industriali maltesi sbarcano in Sicilia, possono proseguire senza alcuna limitazione o ritardo il loro viaggio verso la destinazione finale. Ci si chiede quindi che senso ha il provvedimento maltese in un’ottica di prevenzione del contagio. Infatti, se questa fosse veramente la preoccupazione del Governo della Valletta, dovrebbe impedire anche l’uscita dei suoi autisti, per evitare che si contagino in Sicilia e che portino il coronavirus sulla sua isola. Già solo questo fatto dimostra che la “decantazione” dei veicoli stranieri è un pretesto per imporre l’uso dei vettori maltesi.