Dopo l'incontro avvenuto il 23 febbraio 2019 tra le associazioni degli autotrasportatori e il vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi al Transpotec di Verona sembrava che la questione della ripartizione delle risorse per l'autotrasporto fosse risolta. Infatti, il vice-ministro aveva esposto uno schema che manteneva la cifra di 240 milioni e prevedeva una riduzione riduzione di 20 milioni dal rimborso al Ssn della Rca, di 5 milioni dalla formazione e di 5 milioni dagli investimenti, per trasferirne 15 ai rimborsi dei pedaggi e altrettanti alle deduzioni forfettarie per le spese non documentate. Invece, il 28 febbraio il direttore generale del Dipartimento TSI, Vincenzo Cinelli, inviò una comunicazione alle associazioni annuncinado che i trenta milioni derivanti dei tagli al rimborso Ssn, alla formazione e agli investimenti confluiscono tutti alla riduzione dei pedaggi autostradali. Una decisione che non piace a cinque associazioni (Confartigianato Trasporti, Fita Cna, Sna Casartigiani, Confcooperative, Legacoop e Trasportounito), che il 28 marzo hanno scritto al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, chiedendo di "garantire gli importi delle deduzioni forfettarie attesi dalle imprese,in continuità con quanto avvenuto l'anno scorso".
Le associazioni avanzano una richiesta anche sul versante della riduzione dei pedaggi autostradali per intervenire contro "la continua emorragia di risorse che vanno in larga misura ad appannaggio di vettori esteri e che vengono sul territorio italiano a fare concorrenza sleale ai vettori nazionali". Su questo tema, il vice-ministro Rixi aveva annunciato provvedimenti a Verona, cui però non sono seguite azioni concrete. La lettera ammonisce che "il Governo del cambiamento non blocchi la ventata riformatrice a vantaggio della tenuta del tessuto delle piccole imprese dell'autotrasporto ed eviti che si creino tensioni nel settore". Per abbattere i costi delle imprese, conclude la lettera, "è necessario stabilizzare la dotazione pluriennale delle deduzioni forfettarie per le Pmi in contabilità semplificata, misura fondamentale per permettere una programmazione aziendale certa agli imprenditori e che viene reinvestita nell'economia nazionale".
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